Sabato 20 Aprile 2024

Scontro Usa-Iran, Teheran: "Trump? Uno stupido incapace"

Botta e risposta tra il presidente iraniano Rohani e Donald Trump che in un messaggio tutto in stampatello su Twitter scrive: "Non minacciatemi più, fate attenzione". Pompeo: Khamenei ha fondo segreto da 95 miliardi di dollari

Trump e Melania di ritorno dal New Jersey (Ansa)

Trump e Melania di ritorno dal New Jersey (Ansa)

Washington (Usa), 23 luglio 2018 - Alta tensione tra Stati Uniti e Iran. Minacce e controminacce, conditi da veri e propri insulti. L'ultimo attacco, in ordine cronologico, arriva dal capo della giustizia di Teheran, l'ayatollah Amoli Larijani: "Ho sentito che Trump ha fatto delle minacce impudenti e ambiziose in risposta ai commenti del presidente Rohani, ma dichiarazioni del genere non sono inattese da una persona stupida come Trump. Gli Usa devono sapere - continua l'ayatollah - che ogni mossa illogica contro l'Iran riceverà una risposta che resterà scritta nella storia". E contro il tycoon si schiera anche Mohsen Rezaee, segretario del Consiglio per il Discernimento della Repubblica Islamica: "È lei che deve stare attento50 mila suoi soldati sono sotto tiro dell'Iran".

Attacchi che giungono in risposta alle parole del presidente Donald Trump che stamattina aveva avvertito l'omologp Rohani: "Non minacciate mai più gli Stati Uniti - scriveva il magnate su Twitter, tutto in stampatello, rivolgendosi al presidente iraniano Hassan Rouhani - o subirete conseguenze come pochi nella storia ne hanno sofferte"."Non siamo più un Paese che sopporterà le vostre stupide parole di violenza e morte. Fate attenzione". La risposta di Trump è arrivata dopo che Rohani ieri aveva a sua volta avvertito gli Usa, dicendo loro di non "giocare con la coda del leone", assicurando che un conflitto con Teheran sarebbe "la madre di tutte le guerre".

POMPEO  - Anche il segretario di Stato americano Mike Pompeo, in un discorso di sostegno alle manifestazioni in Iran, ha soffiato sul vento della polemica. Gli Stati Uniti "non hanno paura" di sanzionare "al più alto livello" il regime di Teheran, accusato di essere "un incubo per il popolo iraniano", le parole del segretario di Stato Usa.  L'8 maggio, Trump - che ha fatto della Repubblica Islamica il suo nemico giurato - ha deciso di recedere dall'accordo raggiunto per impedire all'Iran di dotarsi della bomba atomica e di ristabilire tutte le sanzioni revocate nel quadro di questa intesa, giudicata troppo leggera. Pompeo ha successivamente svelato - il 21 maggio - la "nuova strategia" che mira a costringere l'Iran a piegarsi a dodici requisiti 'draconiani', sotto la minaccia delle sanzioni "più forti della storia". Nel terzo atto, il capo della diplomazia statunitense ha pronunciato ieri di fronte alla diaspora iraniana, alla biblioteca presidenziale Ronald Reagan di Simi Valley, un discorso intitolato "Supportare le voci dell'Iran". 

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La guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha un fondo speculativo segreto personale da 95 miliardi di dollari non tassato e utilizzato dalle Guardie islamiche rivoluzionarie, ha detto anche Pompeo. "Il livello di corruzione e ricchezza tra i leader del regime dimostra che l'Iran è gestito da qualcosa che somiglia alla mafia più che a un governo", ha commentato Pompeo, secondo quanto riporta la Cnn online.