Sabato 21 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Trump e Musk, è guerra aperta. Il presidente: “Stop ai contratti governativi di Elon”. Il magnate: “Donald è nei file di Epstein”. E spera nell’impeachment

Scontro senza precedenti tra i due ex alleati. Il tycoon minaccia anche di cancellare i sussidi federali. Musk dismette la navicella spaziale Dragon. Le azioni di Tesla perdono oltre il 14% a Wall Street bruciando circa 150 miliardi di dollari

Trump e Musk, è guerra aperta. Il presidente: “Stop ai contratti governativi di Elon”. Il magnate: “Donald è nei file di Epstein”. E spera nell’impeachment

Roma, 6 giugno 2025 – È guerra aperta tra Trump e Musk. Il tycoon ha minacciato di cancellare i sussidi federali e i contratti governativi stipulati con le società guidate dal magnate di Tesla. "Il modo più semplice - ha scritto su Truth - per risparmiare denaro nel nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è quello di porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon". "Sono sempre rimasto sorpreso - ha aggiunto - che Biden non l'avesse fatto". L'attacco arriva dopo lo scontro tra il presidente e il suo ex consigliere speciale, che ha criticato pubblicamente la legge fiscale voluta da Trump, definendola un "abominio disgustoso" perché aumenta il deficit pubblico.

USA GERMANY DIPLOMACY
L'incontro fra il presidente Usa, Donald Trump e il cancelliere tedesco Friedrich Merz nello studio ovale della Casa Bianca

E la replica del magnate è pesantissima. Musk ha postato su X un messaggio in cui accusa Trump di essere nei file di Jeffrey Epstein, il milionario morto suicida nel 2019 in carcere, dove era finito con l'accusa di traffico sessuale di minorenni. "Donald Trump - ha scritto il miliardario sudafricano sul suo account seguito da oltre 220 milioni di follower - è nei file di Epstein. Questa è la vera ragione per cui non li hanno mai resi pubblici".

Musk ha fatto seguire il suo post su X da un altro messaggio: "Segnatevi questo post per il futuro. La verità verrà fuori". Il primo messaggio è stato visto già da più di 25 milioni di utenti in meno di un'ora.

Musk ha inoltre ripostato su X il commento di un utente che nello scontro tra lui e Trump scommette su Elon e afferma che "Trump dovrebbe essere sottoposto a impeachment e sostituito da JD Vance". "Yes", ha aggiunto il patron di Tesla. 

In risposta alla minaccia di annullare i contratti governativi il miliardario ha anche dichiarato che SpaceX inizierà a dismettere la sua navicella spaziale 'Dragon' "immediatamente".

Dopo lo scontro le azioni di Tesla hanno perso oltre il 14% a Wall Street, bruciando circa 150 miliardi di dollari. 

L’attacco precedente

"Non so se avremo più una grande relazione”, erano state le parole del tycoon rispondendo ad una domanda sulle critiche di Elon Musk al disegno di legge su tagli e spesa del presidente durante un incontro con il cancelliere tedesco Merz nello Studio Ovale.

Trump aveva difeso il provvedimento e osservato che “Musk è arrabbiato perché è stato tolto il ‘mandato per le auto elettriche’”, ossia gli incentivi all'acquisto di auto elettriche. Il tycoon ha ricordato inoltre che ha detto no all'uomo di Musk alla Nasa. Cosa che avrebbe ulteriormente indispettito Elon Musk. 

Il presidente Usa si è detto "sorpreso" e "molto deluso" dalla decisione di Elon Musk di lasciare il dipartimento per l'efficienza governativa ('Doge') in polemica con la sua legge di bilancio. "Stava facendo un buon lavoro, sono sicuro che questo posto gli manchi", ha detto Trump ribadendo di aver avuto "un rapporto grandioso" con Musk. Ieri Musk aveva ancora criticato la legge sulla spesa voluta da Trump in contrasto con il “milele” della cerimonia di commiato di Musk dalla Casa Bianca settimana scorsa.

Trump annuncerà nuovo candidato alla Nasa, Musk deluso
L'occhio nero di Trump durante la cerimonia di commiato dalla Casa Bianca

Cerimonia alla quale Trump ha fatto riferimento dicendo “avete visto Musk con l’occhio nero”, una frase rimasta in sospeso. Elon Musk effettivamente alla cerimonia di commiato dalla Casa Bianca aveva un occhio livido che aveva giustificato dicendo “E’ stato mio figlio che giocando mi ha dato un pugno”.

La risposta di Musk

“Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni". Dopo che il presidente si è detto "molto deluso" da lui, Elon Musk tira la prima bordata diretta al tycoon, dopo aver per giorni criticato principalmente i repubblicani al Congresso per "l'abominio" della legge di spesa fortemente voluta da Trump. "Una tale ingratitudine", aggiunge l'uomo più ricco del mondo che ha speso oltre 250 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump. Musk non manca di sottolineare come il suo impegno sia stato decisivo per far vincere i repubblicani al Congresso, senza di lui, ha scritto su X, "i democratici controllerebbero la Camera e i repubblicani avrebbero un vantaggio di 51 a 49 al Senato".

Trump e i dazi

Parlando dallo Studio Ovale, Donald Trump ha assicurato che avrà un "ottimo rapporto" e un "un buon accordo commerciale" con la Germania del cancelliere Friedrich Merz. Il presidente americano ha precisato che l'accordo "sarà prevalentemente determinato dall'Unione Europea", di cui la Germania rappresenta "una parte molto importante". Trump si è detto sicuro che "faremo un buon accordo commerciale" con l'Unione Europea. "Immagino che per lo più sarà determinato dall'Unione Europea ma tu sei una grossa parte di cio', quindi sarai coinvolto", ha detto Trump rivolto a Merz, "auspicabilmente faremo un accordo, sennò imporrò i dazi".

Trump e Xi

Il presidente Trump ha poi affrontato la questione Cina e ha detto che la telefonata con il presidente cinese Xi Jinping "è andata molto bene". Trump ha affermato che gli Usa hanno "un accordo commerciale in buona forma" con Pechino. "Stiamo chiarendo la questione delle terre rare", ha aggiunto. Sul fronte diplomatico con Pechino, ha annunciato: "Xi verrà qui, e io andrò in Cina a un certo punto". Presente anche il vicepresidente JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio, entrambi rimasti in silenzio durante le dichiarazioni iniziali. Parlando della mobilità accademica, Trump ha affermato: "Sono onorato di avere studenti cinesi, non ci sono problemi". E su Harvard: "Sta iniziando a comportarsi bene".

Trump e lo stop agli stranieri ad Harvard

Nuova azione di Donald Trump contro Harvard. L'ateneo, tra i più prestigiosi al mondo, è il più colpito tra quelli americani dall'amministrazione Trump, secondo cui nelle istituzioni accademiche americane si promuovono idee eccessivamente progressiste. Dopo i tagli ai fondi e il divieto per Harvard con un'ordinanza, poi bocciata da un tribunale, di avere studenti e ricercatori stranieri, adesso il presidente degli Stati Uniti ha annunciato il divieto di visto per gli studenti stranieri iscritti ad Harvard.

"Ho concluso che è necessario limitare l'ingresso ai cittadini stranieri che desiderano venire negli Stati Uniti per partecipare, esclusivamente o sostanzialmente, a un programma di studio presso l'Università di Harvard (...)", ha dichiarato Trump in una nota. Il provvedimento si applica ai "cittadini stranieri che entrano o tentano di entrare negli Stati Uniti per iniziare a partecipare" ai programmi dell'università. Mentre quelli già iscritti ad Harvard saranno soggetti a revisione e potrebbero vedersi "revocare il visto", secondo la dichiarazione presidenziale.