Trump oggi in tribunale a New York: “Niente manette e foto segnaletica ma più di 30 capi d’accusa”

Chi è il giudice Merchan, colombiano che faceva il lavapiatti per pagarsi gli studi e ha in mano anche il dossier Bannon. L’ex presidente: “Mi odia”. In aula non ci saranno le telecamere

New York, 4 aprile 2023 - Per Donald Trump niente manette e niente foto segnaletica dopo l’incriminazione per l’accusa di aver pagato la pornostar Stormy Daniels. Questo almeno assicurano le ultime indiscrezioni. All’ex presidente sarebbe risparmiato il tradizionale trattamento riservato ai criminali comuni. I capi di accusa contro Trump risultano 34, fra i quali falsificazione di documenti aziendali.

L'ex presidente Usa, Donald Trump
L'ex presidente Usa, Donald Trump

Sarà Donald Trump stesso, e non i suoi avvocati, a dichiararsi non colpevole. Lo riferiscono due fonti informate al New York Times. Il tycoon si fermerà a parlare con i giornalisti prima e dopo l'udienza. Nell'ultima mail inviata ai suoi finanziatori, Trump ha scritto: "Oggi piangiamo la fine della giustizia in America. Oggi è il giorno in cui un partito politico al potere arresta il suo principale avversario per non aver commesso alcun reato. Il nostro movimento ha superato così tanto. E non c'è dubbio nella mia mente che prevarremo ancora una volta e conquisteremo la Casa Bianca nel 2024". La mail si conclude con un link per donare alla sua campagna, chiedendo finanziamenti tra i 24 ed i mille dollari.

Niente telecamere in aula

Intanto si apprende che le telecamere non saranno ammesse nell’aula del tribunale. Lo ha deciso Merchan, accogliendo la richiesta dei legali del tycoon. I network americani avevano chiesto di poter riprendere l’udienza. “Che questa incriminazione - ha scritto il giudice - veda coinvolta una questione di monumentale interesse è incontestabile. Nella storia degli Stati Uniti mai un presidente in carica o che lo è stato era stato incriminato per reati penali”.

"Pericolo di atmosfera da circo"

“La chiamata in giudizio del signor Trump - ha aggiunto il giudice - ha generato un interesse pubblico e mediatico senza precedenti”. Merchan ha definito “comprensibile” la richiesta dei network, ma anche aggiunto che la “troppa attenzione” avrebbe generato una “atmosfera da circo”. Merchan ha autorizzato cinque fotografi a scattare immagini prima dell’udienza.

Donald Trump e Stormy Daniels

Trump è stato incriminato dal gran giurì, chiamato a decidere se erano state raccolte prove sufficienti per avviare un processo. 

Chi è il giudice Merchan

Merchan è un giudice di origine colombiana, nato a Bogotà e arrivato in Usa con la famiglia quando aveva appena sei anni. Da allora, in cerca del sogno americano, ha scalato tutti i gradini della società: è cresciuto in un'umile casa a Jackson Heights, nel Queens, ha lavato i piatti per aiutare la famiglia e pagarsi gli studi, poi ha fatto una carriera folgorante.

Trump lo ha attaccato pubblicamente con un post su Truth, in cui ha detto ai suoi follower: "Il giudice Merchan mi odia". Trump in effetti lo conosce bene, perché  Merchan ha già condotto l'indagine contro la Trump Organization che si è conclusa con una multa di 1,6 milioni di dollari; e ha gestito anche l'accordo con Allen Weisselberg: in questo caso, il tycoon lo ha accusato di "aver armato brutalmente" contro di lui il suo ex direttore finanziario dopo che costui aveva deciso di collaborare pur di ricevere una forte riduzione della condanna.

Marchan ha anche in mano il dossier contro Steve Bannon, storico alleato di Trump, accusato di appropriazione indebita delle risorse raccolte per costruire il muro al confine meridionale degli Stati Uniti.

Chi sono gli avvocati di Trump

Trump, arrivato a New York, ha incontrato i suoi legali. Il tycoon ha assunto un nuovo avvocato, Todd Blanche, che andrà ad affiancare Joe Tacopina e Susan Necheles, i due legali che lo hanno rappresentato nell’indagine messa in campo dall’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, che ha portato all’incriminazione. L’ex presidente nega ogni illecito e intende dichiararsi non colpevole, ma vuole evidentemente aumentare la potenza di fuoco del suo team difensivo. Blanche ha già lavorato alla difesa Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Trump, e Igor Fruman, socio dell’ex avvocato di Trump, Rudy Giuliani.

Alina Habba, che lo rappresenta in questioni civili, a Fox News, ha detto di averlo trovato bene, “onestamente, è come sarebbe normalmente. E’ pronto per fare quello che deve fare”.