Venerdì 19 Aprile 2024

Trump minaccia dazi alla Cina per 200 miliardi. Crollano le Borse asiatiche

Pronte le misure da attuare qualora Pechino decidesse di reagire alle tariffe annunciate da Whasington. La replica: "Un ricatto, risponderemo a tono"

Donald Trump (Ansa)

Donald Trump (Ansa)

Washington, 19 giugno 2018 - Dazi per 200 miliardi alla Cina. E' l'ultima minaccia commerciale di Donald Trump a Pechino, diffusa in una nota dalla Casa Bianca. Il presidente Usa ha dato indicazioni al rappresentante per il commercio Usa di individuare i prodotti Made in China su cui imporre nuove tariffe del 10%, nel caso in cui il Dragone decidesse di replicare ai dazi annunciati da Washington pochi giorni fa su beni per 50 milioni di dollari. "E' un ricatto", ha replicato il ministro del commercio di Pechino. "Se alle parole dovessero seguire i fatti, risponderemo a tono". Crollano le Borse asiatiche: l'indice Composite di Shanghai segna un tonfo del 3,99%, a 2907.82 punti, scivolando ai minimi degli ultimi due anni, mentre quello di Shenzhen accusa un passivo addirittura del 5,77%, a quota 1.594,05 punti.

GUERRA APERTA - Una guerra commerciale senza esclusione di colpi, quella del tycoon al Dragone. "Queste tariffe - afferma Trump - entreranno in vigore se la Cina si rifiuterà ancora di cambiare le sue pratiche commerciali sleali e anche se insisterà nel varo di nuovi dazi come ha recentemente annunciato".  E aggiunge: "Le ultime azioni di Pechino indicano chiaramente la sua determinazione di svantaggiare in maniera permanente e ingiusta gli Stati Uniti, un fatto riflesso nel nostro enorme squilibrio commerciale pari a 376 miliardi di dollari. Questo è inaccettabile". Per questo "vanno intrarprese ulteriori azioni" al fine di indurre la Cina a cambiare "queste pratiche inique" e a farle aprire "i suoi mercati ai beni statunitensi". Trump invoca "relazioni commerciali più equilibrate con gli Usa" e conclude sottolineando ancora una volta "le eccellenti relazioni col presidente Xi".

La minaccia degli Stati Uniti non trova impreparata Pechino. "Se gli Stati Uniti agiscono in modo irrazionale e pubblicano una lista - dichiara il ministro del commercio cinese - non avremo altra scelta se non quella di prendere misure complessive di numero e qualità corrispondenti e di prendere forti, potenti contromisure". Minacce e controminacce che agitano i mercati. Ma la credibilità, in questi casi, vale miliardi. "La pratica di ricatto ed estrema pressione" messa in atto dagli Usa "si discosta dal consenso raggiunto da entrambe le parti durante diversi negoziati e crea grande disappunto nella società internazionale", spiega il ministro di Pechino.