
La foto postata sui social dall'ex direttore dell'Fbi. Trump: "È una minaccia di morte"
Washington, 17 maggio 2025 – È stato sentito dal Secret Service l'ex direttore dell'Fbi James Comey, accusato da Trump di averlo minacciato di morte con attraverso un post criptico apparso sui social.
L’inchiesta sei servizi segreti è stata aperta per fare luce sulla foto apparsa sul profilo Instagram di Comey (poi cancellata) con la scritta “8647”, definita dal presidente Usa un “chiaro suggerimento di assassinio”.
Il numero 86 è infatti utilizzato nello slang al posto di 'uccidere' e Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Comey ha negato l'accusa, mentre il suo avvocato ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni.
Comey: “Solo un equivoco”
La repubblicana Kristi Noem, segretaria alla Sicurezza interna degli Stati Uniti, ha confermato che Comey è stato interrogato. E, secondo quanto riportato dalla Dire, Tulsi Gabbard, la direttrice dell’Intelligence Nazionale Usa, ha dichiarato che l’ex direttore dell’Fbi “sapeva esattamente cosa stava facendo”. Dal canto suo, Comey si difende. “Pensavo fosse un messaggio non violento. L’ho cancellato non appena ho capito l’equivoco", ha detto l’ex numero uno dell’Fbi, secondo quanto riportate dalla Dire.
Il significato del post
Il post, che raffigurava delle conchiglie disposte a formare la scritta "8647", era stato interpretato da alcuni alleati di Trump come un invito a fare "l'ottantasei", ovvero in slang a "sbarazzarsi di" Trump, il 47esimo presidente. Comey ha negato l'accusa e ha affermato di ritenere che la frase fosse un "messaggio politico".
Democratici e repubblicani hanno già utilizzato l'espressione "ottantasei" in un contesto politico, tra cui Matt Gaetz, ex procuratore generale scelto da Trump. Un portavoce dei servizi segreti ha dichiarato ieri che l'agenzia "indaga con impegno su qualsiasi cosa possa essere considerata una potenziale minaccia per i nostri protetti".
Trump: “È un poliziotto corrotto”
Donald Trump ha definito James Comey un "poliziotto corrotto". Il presidente Usa e l'ex direttore dell'Fbi hanno una storia controversa: Trump lo ha licenziato nel 2017, mentre il capo dell'Fbi stava conducendo un'indagine per verificare se i collaboratori di Trump fossero collusi con Mosca per influenzare il voto presidenziale dell'anno precedente.
I Democratici sospettavano che Trump stesse cercando di ostacolare quell'indagine, ma il presidente ha affermato che la sua decisione era motivata esclusivamente dalla cattiva gestione da parte di Comey di un'indagine ad alto rischio sulle email della sua rivale alla presidenza, Hillary Clinton.