Venerdì 11 Luglio 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Trump all’Iran: ultimatum finale

"Arrendetevi senza condizioni". Khamenei: se attacca, pagherà caro. .

L’ayatollah Ali Khamenei in un’immagine del discorso tv di nove minuti in cui ha avvertito gli Usa di danni «irreparabili» in caso di attacco

L’ayatollah Ali Khamenei in un’immagine del discorso tv di nove minuti in cui ha avvertito gli Usa di danni «irreparabili» in caso di attacco

di Marta Ottaviani

ROMA

A una settimana dall’inizio della guerra fra Israele e Iran il presidente americano, Donald Trump, lancia l’ultimatum: o la Repubblica Islamica si arrende senza condizioni oppure "buona fortuna" all’ayatollah Khamenei. Lo ha detto l’inquilino della Casa Bianca in persona, aggiungendo che le sue parole possono essere considerate l’ultimatum finale.

USA NEL CONFLITTO?

Da due giorni gira l’indiscrezione che gli Stati Uniti potrebbero entrare direttamente nel conflitto, a sostegno di Israele. Una decisione che determinerebbe un’escalation senza ritorno e che potrebbe irritare indirettamente la Russia e la Cina. Mosca ieri ha avvertito che un intervento americano "destabilizzerebbe radicalmente l’intera situazione" nel Medio Oriente. Secondo il Wall Street Journal avrebbe già approvato i piani d’attacco, ma non ha dato l’ordine finale. Di certo si sa solo che la portaerei USS Ford Carrier Strike Group verrà dispiegata in Medio Oriente la prossima settimana portando così a tre il numero di navi da guerra Usa nell’area. Una notizia che non fa ben sperare, soprattutto se si conta che Trump ha rivelato di sentire il premier israeliano Netanyahu ‘tutti i giorni’ intimandogli di ‘andare avanti’ e ha detto che ‘la settimana prossima sarà grande’. Ma il tycoon ha anche rivelato che Teheran ormai sarebbe così indebolita dai bombardamenti israeliani, che sarebbe disposta a negoziare. Ieri, secondo fonti di stampa internazionali, tre voli, fra cui l’aereo del presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, si sarebbero alzati in volo alla volta dell’Oman, Paese impegnato nella mediazione Usa-Israele, ma non sono arrivate conferme. Trump ha poi detto di aver parlato con Putin sulla proposta di mediazione russa e di avergli detto: "Media prima sull’Ucraina". Il Cremlino ha negato.

VOCI E SMENTITE

La reazione di Teheran alle parole del numero uno della Casa Bianca non si è fatta attendere. La missione iraniana all’Onu ha dichiarato che nessuno dalla Repubblica Islamica ha mai chiesto a Washington di negoziare, definendo le bugie del tycoon ‘spregevoli’ e ‘codarda’ la minaccia di eliminare la Guida Suprema dell’Iran. A proposito di ayatollah, ieri ha preso la parola la Guida Suprema, Ali Khamenei. Un discorso tv di nove minuti, fatto con un tono di voce estremamente provato dove ha accusato il ‘nemico sionista’, Israele, di aver fatto un grave errore attaccando l’Iran. Si è poi rivolto direttamente a Donald Trump. "Ci ha minacciato con una dichiarazione inaccettabile", ha tuonato Khamenei. Ma qualsiasi intervento militare "causerà senza dubbio danni irreparabili". Parole dure, ma pronunciate con una voce monocorde. In quella tv che, nel corso della giornata è stata oggetto di hacker che hanno invitato gli iraniani a scendere in piazza.

PIOGGIA DI FUOCO

Intanto continua il lancio di razzi e droni da entrambe le parti, dove le spese le sta patendo soprattutto la popolazione iraniana. Teheran ha annunciato di aver inviato "missili ipersonici" a Israele. Ma si capirà a stretto giro se i missili Fattah "hanno penetrato con successo le difese del regime israeliano", come recita la propaganda. Oltre all’attacco militare, Tel Aviv sta portando avanti anche diversi attacchi di guerra ibrida, che stanno lasciando gli iraniani senza internet e senza elettricità. Teheran punta alla tecnologica Haifa. E ci si fa la madre di tutte le domande: come sarà l’Iran di domani, soprattutto se il dopo Khamenei darà vita a una stabilizzazione della regione?