Mercoledì 2 Ottobre 2024

Trinità dei Monti, Corte dei Conti di Parigi accusa: “Gestione approssimativa” e la rivuole. Scoppia il caso

La chiesa simbolo in cima alla scalinata, assieme ad altri 4 luoghi di culto, rientra nel patrimonio immobiliare dello Stato francese a Roma. Rampelli: “Manderemo esperti al Louvre”. Santanché: “Ora la Francia esagera”

Invasione di turisti sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma (repertorio)

Invasione di turisti sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma (repertorio)

Roma, 12 settembre 2024 – La Corte dei Conti di Parigi punta il dito contro la gestione giudicata “approssimativa” della chiesa di Trinità dei Monti che affaccia sulla scalinata e di altri quattro luoghi di culto della Capitale, arrivando a denunciare decisioni “opache” e “derive”. Da ultimo avocandone la proprietà alla Francia. Manie di grandeur? Niente affatto. In un rapporto sulle proprietà francesi a Roma, la Corte dei Conti di Parigi rivendicherebbe il possesso della Scalinata di piazza di Spagna, in quanto sarebbe stata costruita con fondi francesi all'inizio del XVII secolo e in seguito mantenuta da una pia fondazione francese. Parole che, manco a dirlo, bastano ad accendere la miccia della polemica politica. 

Rampelli: “Le Comiche”. Santanché: “Ora Francia esagera”

"Manderemo esperti al Louvre per fare la ricognizione aggiornata dei beni sottratti all'Italia nel corso della storia, soprattutto quella del XIX secolo o regalati da geni forse costretti a privarsi di rinomate opere d'arte che hanno reso il Louvre il museo più visitato al mondo. Le comiche”. Tuona Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati di Fratelli d'Italia. “La Corte dei Conti francese ha fatto la ricognizione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato francese a Roma. Un elenco nel quale rientrerebbe anche Trinità dei Monti avocandone la proprietà. Viene da ridere”, aggiunge Rampelli. Sul caso interviene anche il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che in un post su X scrive"Ma cosa sarebbe la Francia senza l'Italia. Non possono fare a meno del nostro lusso, delle nostre opere, della nostra bellezza. Ma ora esagerano. Vogliono prendersi pure la scalinata di Trinità dei Monti".

Le 5 chiese francesi a Roma

Ma il patrimonio "immobiliare e spirituale” francese a Roma, che comprende 5 chiese francofone e altri 13 immobili nel centro storico, compresa Villa Medici, è amministrato dai 'Pieux établissements de la France a Romè, istituzione posta direttamente sotto l'autorità dell'ambasciata di Francia presso la Santa Sede. L'affidamento delle cinque chiese di Roma all'istituzione francese che le gestisce è parte di accordi internazionali bilaterali tra la Francia e la Santa Sede. Questi accordi, a loro volta, derivano da una decisione presa da papa Pio VI nel 1790, che incaricò il cardinale de Bernis, ambasciatore francese presso la Santa Sede, di raggruppare tutti gli edifici religiosi a Roma e porli sotto la sua tutela.

Durante il fascismo, ai rappresentanti dell'ambasciata francese presso il Vaticano fu chiesto di riconsegnare i beni dei Pieux établissements e la Villa Medici. All'ambasciatore di Francia e al suo consigliere fu vietato di lasciare il Vaticano, dove si rifugiarono dopo il 1940 per evitare l'espulsione del corpo diplomatico, che toccò invece ai loro colleghi dell'ambasciata francese in Italia.