Thailandia, i ragazzi nella grotta scrivono a casa. E l'allenatore si scusa

Si lotta contro il tempo, le autorità credono di avere una finestra da tre a quattro giorni per liberare il gruppo Thailandia, partito il recupero dei ragazzi nella grotta. "Il primo uscirà oggi"

Thailandia, i soccorritori impegnati a salvare i ragazzi bloccati nella grotta (Ansa)

Thailandia, i soccorritori impegnati a salvare i ragazzi bloccati nella grotta (Ansa)

Mae Sai (Thailandia), 7 luglio 2018 - Prosegue senza sosta il lavoro dei soccorritori impegnati nel tentativo di portare fuori i 12 ragazzi thailandesi intrappolati da due settimane nella grotta di Tham Luang in Thailandia insieme al loro allenatore di calcio. E proprio quest'ultimo oggi ha inviato le sue "scuse" ai genitori in una lettera consegnata ai sommozzatori che stanno facendo la spola tra la cava e la superficie.

"Voglio scusarmi con i genitori - scrive il tecnico 25enne Ekkapol Chantawong -. In questo momento tutti i bambini stanno bene, i soccorritori si stanno prendendo cura di me e prometto che io mi prenderò cura dei bambini nel miglior modo possibile. Grazie - conclude - per tutto il supporto che ci state offrendo". Per novi giorni Chantawong è stato l'unico adulto con i bambini - di età compresa tra 11 e 16 anni - fino a quando non sono stati scoperti su una banchina fangosa dai soccorritori lunedì scorso. E la risposta dei genitori non si è fatta attendere: su Facebook lo hanno rassicurato dicendogli di non deve sentirsi in colpa. "Le madri e i padri non sono arrabbiati con te. Grazie per il tuo aiuto nel prenderti cura dei ragazzi", ha scritto un papà. "Tutti i genitori chiedono gentilmente a Ek - il soprannome dell'allenatore - di prendersi cura dei ragazzi. Non devi sentirti in colpa, non siamo arrabbiati con te. Ti capiamo e vogliamo che tu sappia che hai il nostro sostegno morale", ha scritto invece una mamma.

Anche i ragazzi hanno scritto alle famiglie, affermando di star bene pur sentendo la mancanza. Tutte le lettere e le risposte sono state pubblicate sul profilo social dei Navy Seal thailandesi, suscitando una forte ondata di commozione non solo nelle famiglie ma nell'intero Paese.

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TRE O QUATTRO GIORNI - Intanto i soccorritori, tra le cui fila ieri si è registrata anche una perdita per la morte di uno di loro, hanno deciso che non tenteranno immediatamente un'evacuazione subacquea perché i ragazzi non sono ancora in grado di affrontarla. La decisione potrebbe però cambiare se ricominciassero le forti piogge: in tal caso si tenterebbe di portarli via subito. 

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Le autorità thailandesi credono di avere una finestra da tre a quattro giorni per liberare il gruppo. Narongsak Osatanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai che coordina le operazioni, ha detto che il drenaggio dell'acqua lungo il percorso di 3,2 chilometri fino al punto in cui di trovano i ragazzi ha "avuto molto successo". "I prossimi tre-quattro giorni saranno i più favorevoli", ha detto Osatanakorn in una conferenza stampa presso il sito della grotta. "Se aspettiamo troppo a lungo, non sappiamo quanta acqua piovana potrebbe ancora aggiungersi", ha continuato.

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Finora sono più di 100 'camini' scavati nella montagna nel tentativo di raggiungere la squadra di calcio giovanile. "Alcuni sono profondi 400 metri, ma ancora non hanno trovato la loro posizione", ha dichiarato ancora Osottanakorn, aggiungendo che non si dispone della tecnologia "per individuare dove si trovino". "Stimiamo siano a 600 metri di profondità, ma non conosciamo il punto" esatto. Per quanto riguarda i livelli di ossigeno nella grotta, Osottanakorn ha detto che i soccorritori sono riusciti a stabilire una linea per pompare aria fresca. 

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ALLEGRI - Anche Massimiliano Allegri ha voluto far sentire il proprio appoggio e sostegno ai 12 calciatori thailandesi intrappolati. "Spero che i ragazzi prigionieri nella grotta in Thailandia ce la facciano", ha cinguettato il tecnico della Juventus, che fa seguire anche un eloquente "Hooyah", il grido di battaglia dei Navy Seal impegnati nelle operazioni di soccorso.