Thailandia, i temporali fanno paura. "Tre giorni per salvare i bimbi"

Grotta a rischio inondazione, si spera nelle operazioni di drenaggio

Thailandia, un tubo per portare ossigeno nella grotta (Ansa)

Thailandia, un tubo per portare ossigeno nella grotta (Ansa)

Mae Sai (Thailandia), 8 luglio 2018 - Con qualche ora di anticipo rispetto alle previsioni, alle 21 di ieri sera (le 16 ora italiana) la pioggia è tornata a scendere copiosa e incessante sulla grotta di Tham Luang. Una coltre di nuvole nere sovrasta Mae Sai e sembra che per una settimana i temporali continueranno senza tregua. Mentre il livello dell’acqua sale, quello dell’ossigeno cala e il rischio di un’imminente inondazione, nella caverna dove da due settimane sono intrappolati i 12 giovani calciatori con il loro allenatore, si fa sempre più reale.

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Secondo il governatore della provincia di Chiang Rai, Narongsak Osatanakorn, che dirige le operazioni di soccorso, l’attività di drenaggio dell’acqua lungo il percorso di 3,2 chilometri fino al punto in cui si trovano i ragazzi "ha avuto molto successo", e l’idea, al momento, sembra essere quella di continuare a pompare per raggiungere un livello che permetta ai piccoli di uscire senza bisogno di immergersi. Ma se si attende ancora, il rischio è quello di vanificare gli sforzi fatti finora. "Abbiamo tre o quattro giorni. Se aspettiamo troppo a lungo, non sappiamo quanta acqua piovana potrebbe ancora aggiungersi" ha ammesso Osatanakorn senza, tuttavia, essere in grado di fornire una vera e propria strategia e, con l’arrivo del maltempo, sembra che la finestra utile per i soccorsi si stia rapidamente chiudendo. Iniziano a diffondersi i timori che qualcosa si sia inceppato nella macchina dei soccorsi o che, quantomeno, non vi sia una linea condivisa sul da farsi.

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"Ci aspettiamo che i primi due ragazzi possano essere tirati fuori oggi", aveva dichiarato alla stampa, solo ieri, il soccorritore belga, Ben Reymenants, parlando "di una corsa contro il tempo" prima dell’arrivo della pioggia. Le sue parole, insieme all’attesa di "un annuncio importante" da parte del ministro dell’Interno, il generale Anupong Paochinda, avevano fatto pensare a una svolta nelle operazioni. Ma poche ore dopo il ministro ha annullato il suo intervento e oggi Reymenants, nonostante un tentativo di ritrattare quanto detto, con un cartello corredato dalle sue foto che riporta la scritta "vietato l’ingresso", è stato letteralmente bandito dalla grotta.

Dopo sei giorni di lavoro, la posa del tubo per rifornimento di ossigeno, il cui livello è già sotto il 15 per cento, non ha ancora raggiunto il punto dove i ragazzi sono bloccati. Nell’attesa, i soccorritori dei Navy Seal hanno trasportato delle piccole bombole supplementari.