Thailandia, bambini nella grotta. Ecco perché è così difficile salvarli

Potrebbero volerci anche mesi per tirare fuori il gruppo di 13 persone, giovani calciatori tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore, dai cunicoli della conformazione nel nord del Paese: molto dipende dalle piogge Thailandia, nuovo video dei bambini nella grotta. "Stiamo bene" Thailandia, bambini bloccati nella grotta. "Mesi per tirarli fuori"

I bambini ripresi nella grotta Tham Luang in Thailandia (Ansa)

I bambini ripresi nella grotta Tham Luang in Thailandia (Ansa)

Bangkok 3 luglio 2018 - Lo sguardo dei soccorritori è rivolto soprattutto al cielo e alle previsioni meteo: i tempi e le modalità per tirare fuori i 12 ragazzini tra gli 11 e i 16 anni e il loro insegnante di calcio, intrappolati in una delle più grosse grotte della Thailandia, dipendono da molti fattori, a prescindere dall'andamento delle piogge monsoniche nelle prossime settimane. Il rischio è che possano volerci anche tre mesi, prima che l'ultima persona venga tratta in salvo. Per ora, i soccorritori non hanno fretta: le operazioni verranno iniziate "quando il gruppo sarà tornato al cento per cento delle forze", fanno sapere. Anche tra un mese, è l'ipotesi. Le strade che si potrebbero percorrere sono almeno due: in immersione e attraverso gli scavi.

Thailandia, nuovo video dei bambini nella grotta. "Stiamo bene"

L'IMMERSIONE - E' la via più rapida, ma anche la più rischiosa per diversi fattori. Il primo è che nessuno dei ragazzi sa nuotare. Secondo Butch Hendricks, sommozzatore veterano e presidente della società Usa Lifeguard Systems, se non hanno paura dell'acqua possono sempre indossare un'attrezzatura che gli permetta di respirare e una maschera che copra tutto il viso. Ma servono mute su misura o c'è il rischio di ipotermia e, visti i cunicoli strettissimi che compongono la grotta di Tham Luang, può essere estratto solo un bambino per volta. Con il rischio che un intoppo possa creare uno stallo, andando a mettere rischio i ragazzi e i loro salvatori. Secondo lo stesso esperto, si potrebbe sempre creare una catena umana per passare i bambini da un sommozzatore all'altro. Ma difficilmente il primo bambino potrebbe essere portato fuori dalla grotta prima di cinque-sette giorni.

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STABILIZZARE L'AMBIENTE - Per il direttore della Cave Divers Association in Australia, Peter Wolf, la scelta migliore per ora è lasciarli dove sono stabilizzando l'ambiente e soddisfacendo i bisogni primari. Quindi: tenere i ragazzi caldi e asciutti nonostante si trovino in un ambiente umido, nutrirli (in giornata sono arrivati cibo e medicinali), fornire loro acqua potabile e aria pulita. Per Wolf, che non considera quella dell'immersione un'ipotesi valida, i tempi dipendono molto da quanto ci vorrà per far abbassare il livello dell'acqua dalla grotta, sia naturalmente sia meccanicamente, con le pompe per svuotare la caverna che stanno lavorando 24 ore al giorno.

L'OPZIONE SCAVO - I soccorritori hanno tentato di scavare fori nelle pareti della caverna per far defluire l'acqua, ma la spessa roccia ha ostacolato il tentativo. Qualcuno ha suggerito che scavare un passaggio potrebbe essere la soluzione giusta per far uscire i ragazzi. Ma solo per iniziare occorre costruire una strada per far transitare le macchine necessarie a perforare la roccia. E prima, spiega il coordinatore della Commissione Usa per il salvataggio nelle caverne Anmar Mirza, bisogna preparare una mappa dettagliata delle caverne, che si estendono per dieci chilometri nel sottosuolo, in modo da individuare il posto giusto da cui scavare.

I RISCHI - Per Mirza, se si sceglie l'immersione, un soccorritore che trasporta una persona non attrezzata rischia la morte di entrambi. I soccorritori potrebbero non riuscire a far passare l'attrezzatura. Secondo Wolf la visibilità è il fattore di rischio principale. I soccorritori dovranno tendere funi guida per segnalare il percorso.

LA SQUADRA - I prigionieri della grotta, dodici ragazzi tra gli 11 e i 16 anni di una squadra di calcio e il loro allenatore di 25, sono rimasti intrappolati il 23 giugno quando le piogge torrenziali hanno invaso l'ingresso principale delle grotte di Tham Luang, nel nord della Thailandia. I soccorritori hanno trovato le biciclette, gli scarpini da calcio e gli zaini dei ragazzi all'interno della caverna, oltre a impronte di mani e piedi all'interno. Le grotte di Tham Luang sono tra le più estese della Thailandia e di difficile accesso, un cartello all'ingresso invita i visitatori a non entrare durante la stagione delle piogge, da luglio a novembre.

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