Giovedì 18 Aprile 2024

Austria, maxi retata contro il terrorismo jihadista. Trenta arresti

Perquisizioni in 60 locali. Il ministro dell'Interno Nehammer: "Un colpo al terreno fertile dell'estremismo". Atteso summit Merkel, Kurtz, Macron e i vertici Ue

La polizia austriaca durante i controlli antiterrorismo (Ansa)

La polizia austriaca durante i controlli antiterrorismo (Ansa)

Vienna, 9 novembre 2020 - Si fanno sempre più serrati i controlli antiterrorismo in Austria, che lunedi scorso è entrata nel mirino dei gruppi jihadisti con l'attentato nel cuore della sua capitale Vienna. Il bilancio di quelle drammatiche ore è stato di 5 vittime, sedici feriti e l'uccisione dell'attentatore, il ventenne Fejzulai Kujtim..

Eseguita questa mattina all'alba la maxi retata contro associazioni sospettate di appartenere ai gruppi terroristici 'Fratelli musulmani' e 'Hamas' in quattro Laender austriaci. L'operazione, ribattezzata 'Ramses', ha portato alla perquisizione da parte della polizia di 60 tra appartamenti, locali commerciali e club e si è conclusa con l'arresto di 30 persone e una settantina di indagati. La retata è il risultato di oltre un anno di indagini su reati quali finanziamento del terrorismo, organizzazione criminale, riciclaggio di denaro e non è direttamente collegata con l'attentato del 2 novembre. "Stiamo agendo contro queste organizzazioni criminali, estremiste e disumane con la massima severità e con tutte le possibilità dello Stato di diritto. È stato inferto un colpo al terreno fertile dell'estremismo", ha affermato con fermezza il ministro dell'Interno Karl Nehammer.

Non solo in Austria, la tensione cresce anche nel resto d'Europa che corre ai ripari pensando a quali misure adottare per contrastare il terrorismo islamico a livello comunitario. Domani la cancelliera tedesca Angela Merkel parteciperà a una videoconferenza con il cancelliere austriaco Sebastian Kurtz e il presidente francese Emmanuel Macron. Alle consultazioni parteciperanno anche la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ed il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

Il tema verrà successivamente affrontato nel corso della conferenza dei ministri dell'Interno dell'Unione Europea di venerdì e poi ancora durante il prossimo vertice dei leader dell'Unione. Incontri necessari e urgenti programmati in seguito alla serie di azioni terroristiche che recentemente hanno colpito l'Austria, la Francia e la Germania. In Francia all'uccisione del professore Samuel Paty è seguito l'attacco alla Basilica di Notre-Dame di Nizza che ha provocato tre vittime. A Desdra, il 4 ottobre, è stato compiuto l'accoltellamento a morte di una persona, atto che la procura tedesca considera di matrice islamica.

In Austria è ancora aperta la ferita per il recente attentato di una settimana fa a Vienna. Oggi il cancelliere Kurtz ha ricordato il tragico episodio scrivendo sul suo account Twitter: "L'attacco terroristico islamista ci ha dolorosamente ricordato che non siamo un'isola felice. Ma una cosa è chiara: non saremo intimiditi da questo odio! Difenderemo la nostra società libera con tutti i mezzi. Difenderemo con ogni mezzo gli ebrei in Austria. E difenderemo gli ebrei in tutta Europa con tutti i mezzi. Questo è il nostro compito come Repubblica d'Austria".