Mercoledì 24 Aprile 2024

Terrorismo, Francia disposta a rivedere le pratiche di estradizione

Funzionari italiani a Parigi con la lista dei latitanti degli anni di piombo. Stretta dopo il rientro in Italia di Battisti

Cesare Battisti estradato in Italia

Cesare Battisti estradato in Italia

Parigi, 14 febbraio 2019 - Terrorismo, funzionari del Guardasigilli a Parigi con la lista dei latitanti di cui l'Italia chiede l'estradizione. La Francia potrebbe rivedere le posizioni di alcuni soggetti condannati per crimini commessi nei cosiddetti anni di piombo. Un primo incontro tecnico tra una delegazione del ministero della Giustizia e le autorità francesi si sarebbe concluso in un clima cordiale e collaborativo. Sul tavolo gli atti inerenti i latitanti localizzati in territorio francese su cui le autorità italiane avevano inoltrato richiesta di estradizione.

"Sono stati analizzati tutti i fascicoli, uno per uno, e c'è stato un proficuo scambio di informazioni su ogni caso". Così, in una nota, il ministero della Giustizia italiano, al termine del tavolo tecnico tenuto a Parigi. "Le autorità francesi si sono impegnate a rivalutare tutte le posizioni. Lo scoglio principale è la lotta contro il tempo, rappresentata dalla prescrizione: purtroppo gran parte delle richieste inoltrate nel 2002 non hanno mai lasciato gli uffici del ministero della Giustizia francese. Proprio per questo, la delegazione italiana ha chiesto che su tutti i fascicoli si pronunci l'autorità giudiziaria francese: gli atti sono sempre rimasti al ministero e non sono mai stati sottoposti al vaglio dei giudici" continua la nota. "C'è la convinzione che si sia finalmente instaurato un rapporto diretto che consentirà di seguire passo passo tutte le azioni da mettere in atto per giungere alla rimpatrio dei latitanti" conclude.

A oggi il confronto tra i magistrati francesi e i loro colleghi italiani, impegnati in una trasferta a Parigi, sui terroristi ospitati dalla Francia "riguarda una quindicina di casi" e "sono due le richieste di estradizione che vengono attualmente esaminate". Lo ha dichiarato all'Agi il portavoce del ministero della Giustizia francese, Youssef Badr. "La scorsa settimana abbiamo ricevuto una richiesta di estradizione, la cui situazione sarà esaminata in occasione della riunione di lavoro odierna. Una seconda domanda ci dovrebbe pervenire prossimamente. Questa è la prima che riceviamo dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini", ha aggiunto il portavoce della Giustizia transalpina. Anche quest'ultima sarà oggetto di "una indagine approfondita". In ogni caso, precisa il ministero della Giustizia di Parigi, "in seguito alla riunione di questa settimana che analizzerà tecnicamente e giuridicamente le situazioni, non sarà presa alcuna decisione di fondo".  Nel dettaglio, saranno analizzate "la legittimità della richiesta, compresa la prescrizione dei fatti, e la natura politica del reato"

La stretta voluta dal governo italiano, dopo la cattura e il rientro in Italia di Cesare Battisti, riguarda dunque altri ex terroristi macchiatisi di gravi crimini negli anni di piombo e fuggiti Oltralpe, sotto l'ombrello della cosiddetta dottrina Mitterand. I nomi che circolano vanno da Giovanni Alimonti, leader delle Br-Pcc a Ermenegildo Marinelli, che fece parte del Movimento comunista rivoluzionario; da Luigi Bergamin, tra gli ideologi dei Pac, a Paola Filippi, anche lei ex membro dei Pac, e Roberta Cappelli e l'ex marito Enrico Villimburgo, entrambi membri di spicco della colonna romana delle Br. Tra i nomi in ballo figura anche quello di Giorgio Pietrostefani, dirigente di Lotta continua condannato a 22 anni di carcere per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi.