Terremoto in Turchia e Siria: l'Anatolia si è spostata di 3 metri

Secondo i sismologi, lo spostamento è avvenuto lungo una direzione nordest-sudovest. Si attendono i dati dei satelliti per la misura precisa

Roma, 6 febbraio 2023 - Il terremoto violentissimo della notte scorsa, che ha causato devastazione in Turchia e Siria, ha spostato l'Anatolia di circa 3 metri. "In ogni terremoto si verifica un movimento sul piano di faglia, chiamato anche piano di frattura, che avviene lungo il confine tra le placche. Questo fenomeno è istantaneo e dipende dalla quantità di energia liberata durante l'evento sismico che provoca il terremoto stesso". Lo spiega all'Agi Paolo Messina, ricercatore associato presso l'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igag).

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Immagine aerea del villaggio di Besnia in Siria (Afp)
Immagine aerea del villaggio di Besnia in Siria (Afp)

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"Generalmente - continua l'esperto - questi movimenti possono variare da pochi centimetri fino a diversi metri in funzione della magnitudo del terremoto. In questo caso, vista l'enorme quantità di energia accumulata, è stata osservata una traslazione della placca araba di circa tre metri verso nordest-sudovest rispetto a quella anatolica". In ogni caso, solo i dati dei satelliti potranno fornire la misura precisa, sottolinea il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni all'Ansa. Al momento le stime si basano 'solo' su modelli numerici.

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Il terremoto è stato generato dalla faglia Sud-Est anatolica,"una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca araba da quella africana", spiega Doglioni. "È avvenuto un movimento di tipo transpressivo, vale a dire che è avvenuto un movimento di tipo trascorrente, ossia in senso orizzontale, durante il quale è avvenuta anche una compressione fra la placca anatolica e quella araba", ha osservato l'esperto. 

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