Terremoto Turchia: Drago e gli altri. I cani soccorritori dei vigili del fuoco italiani

Al telefono con i pompieri impegnati ad Hatay, vicino ad Antiochia. "Ecco come i nostri pastori belga e Border Collie seguono le tracce per arrivare ai superstiti"

Roma, 11 febbraio 2023 - Vai Cobadog! Il pastore belga dei vigili del fuoco italiani nell’Apocalisse del terremoto in Turchia fiuta qualcosa. Si muove tra le macerie, al buio, le foto elettriche illuminano cassetti, scarpe, abiti, fotografie, in quello scatto due persone stanno sorridendo. Invece qui tutto attorno è morte. Eppure le squadre dei soccorritori cercano ancora la vita. E sono riusciti a salvare due ragazzi di 23 e 26 anni, purtroppo nello stesso palazzo hanno portato via anche 6 corpi senza vita, 16 le vittime recuperate nei sei giorni di lavoro, prima di dare il cambio alle altre squadre che arriveranno domani dall'Italia.

Terremoto Turchia, vigili del fuoco italiani impegnati ad Hatay
Terremoto Turchia, vigili del fuoco italiani impegnati ad Hatay

Al telefono da Hatay

I vigili del fuoco cercano la vita. E sembra impossibile da credere ora che sono passati giorni da quel maledetto 6 febbraio, quando in Turchia e Siria il terremoto si è portato via 25mila vite, questi sono i numeri ufficiali oggi. Ma chissà a quanto arriverà il conto finale delle vittime.

Simone Oliveri, 48 anni, vigile del fuoco cinofilo, è in Turchia con decine di colleghi, in squadra c'è Alessio Andreucci, in tutto sono 50 uomini. Si trovano ad Hatay, vicino ad Antiochia. Li accompagnano 4 cani: Margo, Cobadog, Drago e Zeus, tre pastori belga Malinois e un Border Collie.

"Cerchiamo superstiti"

Racconta al telefono Oliveri: "Cerchiamo superstiti, la speranza c’è sempre. I nostri cani sono addestrati a questo. Facciamo bonifiche sui crolli per individuare eventuali persone sopravvissute. Spostiamo le macerie cercando di diminuirne il peso, cerchiamo i segni di vita. La speranza è sempre viva, naturalmente le probabilità diminuiscono di ora in ora. Ma ci rincuora il fatto che siamo riusciti a individuare due persone vive, era martedì".

Specialisti dei disastri

C’è un’altra notte di lavoro davanti. I turni sono senza sosta. Ma i vigili del fuoco sono abituati. Loro i disastri li hanno visti tutti: "Sono stato in Albania, ero ad Amatrice - racconta Oliveri -. Ma niente si può paragonare a quello che ho visto qui. Palazzi di dieci piani sbriciolati. L’Apocalisse”.

Come lavorano i cani

"I nostri cani sono addestrati a trovare persone vive - spiega il vigile del fuoco -. Il segnale è quando cominciano ad abbaiare. Sono importanti gli odori, le emanazioni olfattive. E soprattutto devono esserci dei canali per fare propagare gli odori dalle macerie. Altrimenti il cane non può fare il suo lavoro". Comincia un altro giorno di ricerche, un grande peso nel cuore "ma conserviamo la speranza. Sempre".