Bruxelles, 14 marzo 2025 - La fiducia è ai minimi termini. Tanto è vero che per evitare il rischio di spionaggio, la Commissione europea ha deciso di distribuire telefoni e computer portatili usa e getta ai propri funzionari in missione negli Stati Uniti, una precauzione finora riservata ai viaggi in Cina. Secondo quanto riporta il Financial Times online, citando fonti interne all'esecutivo Ue, i commissari e i funzionari che parteciperanno la prossima settimana alle riunioni dell'Fmi e della Banca mondiale a Washington hanno ricevuto le nuove linee guida analoghe a quelle previste per le missioni in Ucraina e Cina, dove l'uso dei normali dispositivi non è consentito per arginare il rischio della sorveglianza russa e cinese.

"C'è preoccupazione per il fatto che gli Stati Uniti possano accedere ai sistemi della Commissione", ha dichiarato un funzionario. I commissari che si recheranno tra il 21 e il 26 aprile negli Stati Uniti per questi incontri sono tre: Valdis Dombrovskis, Maria Luis Albuquerque e Jozef Sikela. Secondo i funzionari, le linee guida per tutto il personale diretto negli Usa includono la raccomandazione di spegnere i telefoni al confine e di inserirli in apposite custodie schermate nel caso in cui debbano essere lasciati incustoditi. La Commissione ha confermato che i consigli in materia di sicurezza sono stati aggiornati di recente, ma ha rifiutato di commentare i dettagli.
Una mancanza di fiducia tra i due continenti che, oltre i massimi livelli istituzionali, ha ricadute anche sul ‘sentimento’ dei cittadini del Vecchio Continente. Infatti con le tensioni politiche ed economiche e i timori di "un confine ostile" sotto la presidenza di Donald Trump il numero di viaggiatori europei che visitano gli Stati Uniti è diminuito drasticamente. I visitatori provenienti dall'Europa occidentale che hanno soggiornato almeno una notte negli Stati Uniti sono diminuiti del 17% a marzo rispetto a un anno fa. I viaggiatori provenienti da alcuni paesi, tra cui Irlanda, Norvegia e Germania, sono diminuiti di oltre il 20%. I dati sono dell'International Trade Administration, citati sempre dal Financial Times, che sottolinea come le politiche dell'amministrazione Usa stiano 'minacciando' le rotte transatlantiche, tratte che per le compagnie aeree "sono le più redditizie al mondo" e che dopo la pandemia avevano registrato un forte aumento della domanda.
In soli due mesi il presidente degli Stati Uniti "ha distrutto la reputazione degli Stati Uniti" e a testimonianza di ciò la "diminuzione dei viaggi dall'Ue agli Stati Uniti", ha detto Paul English, co-fondatore del sito web di viaggi Kayak. "Questo non è solo un altro terribile colpo all'economia degli Stati Uniti, ma rappresenta anche un danno alla reputazione che potrebbe richiedere generazioni per essere ripristinata". Il calo potrebbe essere legato anche al possibile aumento dei viaggi durante il periodo pasquale ma i dati, compresi quelli degli aeroporti statunitensi e dei valichi con il Canada, stanno mostrando che "è molto chiaro che sta succedendo qualcosa ed è una reazione a Trump", spiega al 'Ft' Adam Sacks, presidente di Tourism Economics.