Giovedì 18 Aprile 2024

Tajani: Europa e Ucraina priorità italiane

A Futuro Quotidiano il ministro degli Esteri intervistato dalla direttrice di Qn, Agnese Pini

“Con la Francia ci sono i presupposti per un dialogo serio in Europa, su migrazioni e cambiamenti climatici a Bruxelles serve maggiore ascolto alle nostre posizioni. Quanto all’Ucraina, tutte le mediazioni sono benvenute, serve una pace, ma deve essere una pace giusta”.   Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal direttore Agnese Pini, ospite del secondo appuntamento di Futuro Quotidiano, un ciclo di incontri con i protagonisti della poltica, dell’economia,della cultura dell’imprenditoria e del sociale organizzato dal Quotidiano Nazionale e dall’università Luiss. 

Dopo un intervento della professoressa Cavallaro che ha sottolineato le nuove prospettive della politica estera italiana, specialmente dopo la caduta del muro, Tajani ha risposto ad una domanda della direttrice Pini sulla crisi tra Italia, Francia e Spagna. “Un elemento chiave dell’intervento professoressa Cavallaro – ha detto Tajani - è il passaggio dalla tecnocrazia alla politica, visto nelle ultime elezioni. Credo sia un passaggio giusto. La legittimazione popolare ti mette nelle condizioni di essere più autonomo. Le nostre stelle polari sono due, una è l’Ue l’altro e l’alleanza transatlantica. Senza sudditanze. Le posizioni critiche sull’Italia espresse in Francia e Spagna sono legate principalmente a situazioni di politica interna francese e spagnola, per quanto siano inaccettabili. Un certo atteggiamento volto alla poltica interna peraltro non paga, vedi la performance dei socialisti spagnoli alle elezioni locali. La Francia è nostra alleata, l’Europa non puo’ essere bipolare franco tedesca, anche noi dobbiamo svolgere un ruolo. Spesso abbiamo sottovalutato l’importanza delle istituzioni europee.  E e del resto anche i francesi si rendono conto che la vicenda migratoria non può essere un problema solo italiano. O si risolve nell’Ue, o non si risolve”.

Ma ci sono i presupposti per un dialogo con la Francia?

“Assolutamente ci sono i presupposti di un dialogo serio. C’è il trattato del Quirinale, tra l’altro. Ed è interesse di tutti parlarsi per trovare soluzioni. La Francia deve rendersi conto che come paese fondatore non può rinchiudersi nel suo interesse nazionale. L’Italia ha un governo destinato a durare 5 anni, la Francia farebbe bene a lavorare con noi senza condizionarsi dalla preoccupazione di perdere alle prossime elezioni. E oltre alle migrazioni la Francia deve guardare anche all’Africa che non può essere lasciata alla speculazione cinese e alle mire russe”.

Tajani, ha anche parlato delle prossime elezioni dell’europarlamento, anche in chiave di nuove alleanze in Europa, con possibile asse popolari-conservatori. 

“E’ un dibattito aperto – : ha detto il nostro ministro degli esteri - . La guerra in Ucraina ha cambiato molte cose, la Polonia che sembrava destinato all’emarginazione è ora in prima fila. E’ ovvio che anche certe scelte imposte dal vicepresidente Timmermans abbiano provocato delle reazioni da parte di alcuni paesi. Certe scelte ideologiche sui temi ambientali, che rischiano di danneggiare la lotta al cambiamento climatico, sono sbagliate. Lo sviluppo del continente non può essere messo a repentaglio da scelte ambientali.  Le scelte fatte dalla Commissione non sono condivise da gran parte del Ppe e non sono condivise dal partito conservatore che non ha nulla a che vedere con la Le Pen. Quindi è ovvio che ci sia un dialogo aperto, sui contenuti, per arrivare ad una alternanza. E’ possibile arrivarci? Io dico di si. L’esperimento operativo c’è già stato con la mia elezione: alleanza popolari, liberali e conservatori europei. Vedo il rischio di  una politica ambientalista che sia ideologica, e imponga all’industria e all’agricoltura degli obiettivi irrealistici.  A noi importa tantissimo del cambiamento climatico, ma siamo convinti che la lotta al cambiamento climatico non può non tenere in conto i problemi sociali. La scellerata scelta di non produrre più auto termiche causerà una perdita di 70 mila posti di lavoro solo in Italia. Io credo che difendere l’agricoltura significa difendere l’ambiente. Quando vediamo le recenti alluvioni del tresto ci rendiamo conto che non è solo il cambiamento climatico che provoca disastri. C’è anche la mancata cura del territorio.e, teniamolo presente” .

E poi naturalmente si è parlato di Ucraina.

“Sull’Ucraina, pochi giorni fa ha detto che la guerra è destinata a finire entro fine anno soprattutto per l’intervento cinese. Che idea si è fatto - gli ha chiesto Agnese Pini - delle mosse della Cina?”

“Mi auguro che Kissinger sia un buon aruspice, è interesse di tutti che la guerra possa finire prima possibile. E’ una guerra ingiusta in spregio all’ordine internazionale. La Cina ha tutto l’interesse che la guerra finisca, la Cina ha interessi commerciale, che un guerra turba. Ma la Cina ha anche bisogno di una alleanza con i russi, e per questo 3. Per questo fa delle proposte che gli americani hanno considerato del tutto negative, mentre io le giudico parzialmente negative, ma comunque noi incoraggiamo tutte le iniziative di pace. Di sicuro la pace deve essere giusta. Una cosa che gli ucraini non accetteranno mai è un cessate il fuoco con i russi che occupano una parte del loro territorio. E quindi va bene, benissimo la pace, ma i russi devo ritirarsi alle posizioni che avevano quando è iniziata la guerra. Occorrerà lavorarci, specie dopo l’offensiva ucraina possono aprirsi spazi. Io nel frattempo ho proposto due cose concrete: una zona franca attorno alla centrale nucleare di Zhaporizhia e poi istituzionalizzare con un .accordo sine die per la continuazione del corridoio del grano. Sarebbero due cose concrete che testerebbero la volontà russa di arrivare ad un accordo di pace”.