Martedì 23 Aprile 2024

Referendum Svizzera, vince il No. Frontalieri e cittadini Ue continueranno a circolare

Bocciata (con quasi il 62%) l'iniziativa contro l'immigrazione promossa dal partito della destra sovranista Udc

Svizzera, un manifesto dell'Udc a sostegno del referendum sull'immigrazione (Ansa)

Svizzera, un manifesto dell'Udc a sostegno del referendum sull'immigrazione (Ansa)

Berna, 27 settembre 2020 - I frontalieri italiani potranno continuare a circolare liberamente in Svizzera. E come loro tutti i cittadini delle nazioni dell'Unione Europea. La confederazione elvetica ha infatti bocciato l'iniziativa della destra sovranista contro l'immigrazione che avrebbe segnato una frattura con la Ue, benché la Svizzera non ne sia membro. Promosso dall'Unione democratica di centro (Udc), primo partito svizzero, il referendum chiedeva di porre fine all'accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea e stabiliva che "la Svizzera disciplina autonomamente l'immigrazione degli stranieri". Il No ha prevalso con quasi il 62% in tutti i cantoni a eccezione del Ticino (53,1% di Sì), Svitto, Glarona e Appenzello Interno. 

In caso di vittoria dei Sì, i lavoratori europei non avrebbero più potuto avere libero accesso al mercato del lavoro elvetico e si sarebbe tra l'altro innescata la cosiddetta 'clausola ghigliottina' che lega tra loro i sette accordi raggiunti nel 1999 tra Berna e Bruxelles che consentono all'economia svizzera un ampio accesso al mercato unico: se uno di questi accordi cade, anche gli altri sono abrogati. 

Il governo aveva fatto campagna contro l'iniziativa dell'Udc, con la ministra della Giustizia Karin Keller-Sutter che aveva messo in guardia gli elettori dalle gravi conseguenze sull'economia del Paese e sui rapporti con l'Ue, principale partner della Confederazione. L'Udc, che ha fatto del contrasto all'immigrazione il suo cavallo di battaglia, ha incassato la sconfitta. "E' una domenica nera per le persone che si aspettavano una soluzione ad un problema", ha affermato il presidente del partito Marco Chiesa

Commenti positivi sono stati invece espressi dalla Confindustria locale e da Bruxelles. "Oggi è un grande giorno per le relazioni tra la Svizzera e l'Unione Europea", ha scritto su Twitter il il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. "Accogliamo con favore il risultato del voto popolare e attendiamo con ansia la continuazione della nostra stretta collaborazione - ha aggiunto - Il popolo svizzero ha parlato e mandato un chiaro messaggio: insieme ci attende un grande futuro".

''La Svizzera e l'Ue sono più che semplici vicini. Abbiamo legami molto stretti e profondi, radicati in una storia europea lunga e condivisa. La vicinanza geografica gioca ovviamente un ruolo, ma, cosa ancora più importante, sono gli stretti legami tra i nostri cittadini'', ha scritto in una nota la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, congratulandosi con il popolo svizzero per il risultato del referendum popolare. Il loro voto sostiene uno dei pilastri fondamentali delle nostre relazioni: la libertà reciproca di circolare, vivere e lavorare in Svizzera e nell'Ue''.

"Vince il no alla proposta di limitare la libera circolazione delle persone. Bella domenica democratica ed europea nel Paese dei referendum", ha scritto in un tweet il commissario all'Economia Paolo Gentiloni

Gli elettori hanno inoltre approvato oggi un congedo paternità pagato di due settimane (60,3% di voti a favore) e l'acquisto di nuovi aerei da combattimento (50,1%). Bocciati invece l'aumento delle deduzioni fiscali per le cure dei figli da parte di terzi e una nuova legge sulla caccia.