Mercoledì 24 Aprile 2024

Il surf è sport nazionale della California. Ora lo dice la legge

Un provvedimento per riconoscere l'influenza della disciplina arrivata dalle Hawaii sulla cultura del Golden State. E sulla sua economia: l'industria vale sei miliardi di dollari

Surf in California (foto iStock)

Surf in California (foto iStock)

Los Angeles, 21 agosto 2018 - Simbolo della California e delle sue spiagge immense, il surf lo era già. Almeno dai tempi delle canzoni dei Beach Boys, o delle decine di film, da Un mercoledì da leoni in giù, che hanno celebrato in tutto il mondo uno sport immagine degli anni Sessanta e Settanta e del sogno americano eppure dalle origini antichissime, visto che i popoli delle Hawaii lo praticano da secoli. Da ora, però, c'è anche una legge che rende quello della tavola lo sport nazionale.

A promuoverla non poteva essere che un appassionato surfista, il deputato democratico Al Muratsuchi: "Nessuno sport può rappresentare meglio il sogno californiano che è la continua ricerca di opportunità di vivere in armonia con la natura", ha spiegato. Il provvedimento riprende, con vent'anni di ritardo, quello adottato già nel 1998 dalle Isole Hawaii, la vera patria delle tavole da surf. Ma se la nascita e i primi secoli di vita di questo sport sono avvenuti nelle isole del Pacifico, per poi prendere la strada della Polinesia, è nel Golden State che il surf si è sviluppato ed è stato conosciuto anche a livello mondiale.

Per diventare un'industria che, pur non avendo i numeri della Silicon Valley, vale comunque sei miliardi di dollari (oltre cinque miliardi di euro). Merito di quei leggendari 1.770 chilometri tra San Diego e il confine con l'Oregon, presi d'assalto ogni giorno da migliaia di appassionati. Solo in California si stima che ci siano oltre un milione di praticanti della tavola, un terzo di tutti quelli americani.