Martedì 16 Aprile 2024

Sudan, milizie Rsf tentano un golpe: blitz degli ex janjaweed ora “addestrati dai mercenari Wagner”

Tra le forze paramilitari del generale Hemedti, vicino a Mosca, e il gruppo di Prigozhin anche rapporti di natura economica, e una miniera d’oro in co-proprietà

Khartoum, 15 aprile 2023 - L'incubo Janjaweed torna in Sudan, anche se ora si chiamano Forze di sostegno rapido (Rsf), in affari e addestrate dai Wagner russi. Sono le truppe di Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemedti, il generale che le aveva guidate alle stragi durante la guerra del Darfur dei primi anni 2000 per la repressione voluta dal presidente Bashir, e poi ripulite e portate al potere, nonostante le condanne internazionali, con il colpo di Stato militare che spodestò lo stesso dittatore, assieme ad altre forze di opposizione. Di conseguenza Hemedti divenne il vice di una giunta guidata dal generale dell'esercito al-Burhan, contro cui oggi si è rivoltato.

Khartoum, un carro armato travolge un'auto
Khartoum, un carro armato travolge un'auto

Le terribili milizie filo arabe janjaweed, dette i diavoli a cavallo, anche se preferivano farsi chiamare mujahidin, sedarono nel sangue la ribellione nel Darfur, una guerra che vide più di 300 morti e 2,5 milioni di sfollati. Bashir fu condannato a livello internazionale dal tribunale dell'Aja, ma come altri dittatori, non se ne preoccupò e continuò a tenere in pugno il suo regime. Da buon dittatore si arricchì molto, come lo fece lo stesso Dagalo, che sfruttando il potere del presidente , mise le mani su fruttuose partecipazioni in miniere d'oro, allevamenti e infrastrutture. A riguardo l’Adf Magazine, rivista del Comando Usa per l'Africa, ha reso noto che Rsf, assieme al gruppo russo Wagner, sono diventati co-proprietari di una miniera d'oro in Sudan.

Un legame, quello con i mercenari di Yevgeny Prigozhin, non solo economico. Infatti gli ufficiali Wagner avrebbero addestrato le forze di Hemedti al combattimento, alla guerra ‘sporca’ di cui sono maestri. Legame molto forte anche per il loro leader con Mosca. Infatti il generale visitò la Russia poco prima dell'invasione dell'Ucraina, promettendo l’ok alla costruzione di una base russa sul Mar Rosso in Sudan. L'analista Amgad Fareid Eltayeb ha fatto notare che "il Cremlino ha sempre preferito che il Sudan avesse un governo autoritario che potesse concludere accordi senza controllo civile o trasparenza".