Maine, trovato morto Robert Card, il killer della strage: “Si è sparato in un bosco”

Il 40 enne, riservista dell’esercito e affetto da problemi psichici, era ricercato da due giorni ma non si era allontanato. Il governatore: “Ho tirato un sospiro di sollievo”

Washington, 28 ottobre 2023 – Robert Card è stato trovato morto. Il riservista dell’esercito americano era ricercato per la strage nel Maine e accusato di aver ucciso 18 persone e ferito altre 13 in una sala da bowling e in un ristorante a Lewiston.

Il killer è stato trovato morto dopo una caccia all’uomo durata due giorni. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, si sarebbe sparato un colpo di pistola. Lo ha detto il commissario statale per la pubblica sicurezza Michael Sauschuck nel corso di una conferenza stampa.

Una fonte della sicurezza Usa ha detto alla Cnn che il corpo di Card è stato trovato vicino a un centro di riciclaggio dal quale era stato recentemente licenziato. Il governatore del Maine Janet Mills ha detto di aver “tirato un sospiro di sollievo sapendo che Card non è più una minaccia per nessuno”.

Robert Card, ricercato per il massacro del Maine, è stato trovato morto: ne dà notizia la polizia
Robert Card, ricercato per il massacro del Maine, è stato trovato morto: ne dà notizia la polizia

Il post della polizia su Facebook

La caccia all’uomo

Per 48 ore, dopo aver ucciso diciotto persone in un bowling e in un ristorante della zona, Card è risultato introvabile, eppure non si era allontanato dalla zona dove aveva messo in atto la strage, la più grave negli Stati Uniti quest’anno. Il corpo, ha spiegato il capo del dipartimento sicurezza Michael Sauschuck, è stato trovato alle 19,45 ma “non vi daremo l’indirizzo”, ha aggiunto rivolto ai giornalisti. Non sono stati forniti dettagli, anche se è emerso che il cadavere era in un bosco a Lisbon Fall, nell’area vicino al centro di riciclaggio da cui Card era stato di recente licenziato

Chi era Robert Card

Quarant’anni, ex sergente dell’esercito, esperto di armi, affetto da problemi mentali, paranoico, schizofrenico, ricoverato in estate per due settimane in un centro psichiatrico, eppure in grado di acquistare regolarmente armi, Card si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo alla testa. Da mesi aveva confessato di sentire strane “voci” che parlavano di lui e che provenivano da un bowling e da un ristorante, i due posti dove mercoledì ha compiuto la strage.

La strage nel Maine: morto anche un 14enne

Diciotto i morti: quindici uomini, due donne e un ragazzino di 14 anni. Alcuni di loro erano sordomuti. Card ha sparato a caso sui frequentatori dei due locali. Poi è scappato, abbandonando l’auto, un Suv bianco. La polizia temendo che il killer, un tiratore professionista, potesse uccidere ancora, ha aspettato, forse troppo, prima di chiudere il cerchio. Ieri era stato sentito un colpo d’arma da fuoco nell’area attorno alla sua abitazione. La gente in questi due giorni aveva vissuto nella paura. Scuole chiuse, supermercati con le saracinesche abbassate. Il trauma per la comunità resterà a lungo, in uno Stato tra i più permissivi in fatto di armi: non sono previsti controlli preventivi sugli acquirenti di pistole e fucili da guerra, non ci sono leggi che permettano a un giudice di tenere gli squilibrati lontani dalle armi, e si può girare armati senza bisogno di licenza. 

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