Strage Florida, Trump incontra gli studenti. Al vaglio l'ipotesi di armare i prof

Lunga 'sessione di ascolto' alla Casa Bianca. La rabbia e le lacrime di chi ha perso un figlio. E il presidente Usa promette più controlli

Trump incontra i sopravvissuti alla sparatoria del liceo di Parkland (Ansa)

Trump incontra i sopravvissuti alla sparatoria del liceo di Parkland (Ansa)

Washington, 22 febbraio 2018 - Dolore, appelli e testimonianze. Questo in sintesi l'incontro tra il presidente americano Donald Trump e un gruppo di studenti sopravvissuti alla strage di San Valentino in un liceo di Parkland in Florida, in cui sono morte 17 persone. Trump ha promesso controlli più severi per i proprietari di armi, ma soprattutto è apparso disposto a considerare anche l'ipotesi di armare gli insegnanti - appositamente formati - per evitare che si ripeta un altro massacro a scuola. "La esamineremo con attenzione. Capisco che è un'ipotesi controversa, ma siamo qui per ascoltare", ha detto il presidente Usa durante una lunga 'sessione di ascolto' alla Casa Bianca a cui hanno partecipato anche genitori delle vittime e docenti. 

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Riferendosi al killer 19enne Nikolas Cruz, un padre ha ricordato a Trump: "Se non è grande abbastanza per per comprare una birra non dovrebbe essere in grado di comprare un'arma". Incontenibile la rabbia di un altro genitore: "Sono arrabbiato... perchè non vedrò più mia figlia. Quanti altri ragazzi ancora? Non chiuderò occhio fino a quando non si farà qualcosa!". Un tono certo irrituale quest'ultimo per un intervento alla Casa Bianca, ma che è andato avanti per minuti e non si è placato. Immagini che sono state trasmesse in diretta da vari network Tv e di certo faranno discutere. 

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L'incontro è avvenuto proprio nel giorno in cui migliaia di ragazzi in Florida e a Washington hanno lasciato le loro classi per scandire il loro appello ultimo: "Mai più!". Il presidente Trump ha promesso ascolto e azione. Sono qui "per ascoltare", ha sottolineato in apertura dell'evento alla Casa Bianca, tornando a garantire che si lavorerà sui controlli e le verifiche cosiddette di 'background' per i detentori di armi o potenziali tali, quindi ha menzionato la possibillità di alzare i limiti di età per l'acquisto di armi ed infine è tornato a rimarcare anche la necessità di vigilare sulla salute mentale. "Ascoltiamo, poi ci mettiamo subito al lavoro. E non solo a parole come in passato. Lo risolveremo", ha dichiarato.

LE REAZIONI - La controversa proposta del presidente è stata subito criticata sia da personalità del mondo dell'istruzione che da genitori delle vittime di sparatorie nelle scuole. La prima obiezione è stata mossa da Nicole Hockley, madre di un bambino di sei anni ucciso nel 2012 nella scuola Sandy Hook: "Parliamo di prevenzione. C'è così tanto che possiamo fare prima di arrivare a questo punto". Anche la presidente della National Education Association, Lily Eskelsen Garcia, ha dichiarato che portare armi nelle scuole non le renderebbe più sicure: "I nostri studenti hanno bisogno di più libri, più programmi artistici e musicali, più infermieri e consulenti, non hanno bisogno di più pistole nelle loro classi - ha detto in un comunicato riportato dalla Cnn - i genitori e gli educatori respingono a grande maggioranza l'idea di armare il personale scolastico".