Mercoledì 24 Aprile 2024

Sri Lanka, l'esperto: "Isis e Al Qaeda influencer del terrore"

Vittorio Emanuele Parsi, docente alla Cattolica di Milano, avverte: "È stata sconfitta solo la manifestazione territoriale del Califfato"

La polizia circonda la chiesa di St. Anthony (Ansa)

La polizia circonda la chiesa di St. Anthony (Ansa)

Milano, 23 aprile 2019 - "L’odio chiama odio. L’attentato alle moschee in Nuova Zelanda ha colpito molto la galassia degli estremisti islamici. In qualche modo, secondo loro, andava vendicato". Per Vittorio Emanuele Parsi, esperto di relazioni internazionali e docente alla Cattolica di Milano, anche gli attacchi suicidi in Sri Lanka rischiano di essere la miccia per nuove stragi.

Professore, il governo singalese ha accusato un gruppo islamico radicale poco conosciuto per la scia di sangue che ha devastato il Paese. Ha detto che sarebbe stato aiutato da un’organizzazione internazionale. Quante probabilità ci sono che si tratti dell’Isis o di Al Qaeda?

"Non lo so. Le dinamiche di questa serie di attentati sono molto strane. Manca ancora una rivendicazione ufficiale e finché non ci sarà non credo si possa escludere che si possa trattare di una lotta di potere interna. Il Paese non è stabile, bisogna essere cauti. Un gruppo così piccolo avrebbe avuto bisogno di un enorme aiuto esterno per mettere in piedi un’azione così spettacolare. Mi sembra strano che l’apparato di sicurezza non si sia accorto di nulla. Anche noi abbiamo conosciuto la strategia della tensione".

Sul web i simpatizzanti della jihad hanno comunque festeggiato.

"Tutte le fedi sono sfruttabili per diffondere odio. Per questo è importante che i vertici religiosi combattano attivamente questo tipo di strumentalizzazione. Per disarmarele mani, occorre prima disarmare i cuori. La Chiesa cattolica lo sa bene ed è molto vigilante. C’è chi invece, come il nostro ministro degli Interni, approfitta di qualunque spazio per contrapporsi al mondo islamico. Così non si combatte l’estremismo".

Trump ha detto che l’Isis è stato sconfitto. È d’accordo?

"La manifestazione territoriale tra Siria e Iraq non esiste più. Ci sono voluti anni, migliaia di morti e milioni di sfollati. Finché però non verranno rimosse le cause che alimentano l’estremismo; finché non smetteremo di fornire pretesti agli imprenditori dell’odio sarà difficile che fenomeni come lo Stato islamico spariscano".

Qual è il gruppo terroristico islamico più pericoloso oggi?

"C’è una miriade di attori che si muove ispirandosi alle grandi sigle, che sono viste, per fare un paragone con il web, come dei veri e propri influencer. Se si dovesse scoprire che gli attentati in Sri Lanka fossero opera di qualche sigla esterna che ha trovato un interlocutore locale, saremmo davanti a un netto cambio di strategia rispetto agli attentati degli ultimi anni".

Trump minaccia di rilasciare i combattenti dell’Isis catturati in Siria se l’Europa non li riprenderà. Pensa che potrebbe davvero accadere?

"Il presidente americano dice molte cose, ma mi sembra un’eventualità improbabile".