Mercoledì 18 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Spionaggio sul web e campagne di disinformazione durante l’alluvione, così Mosca ha cercato di creare il caos in Spagna

Il rapporto di Sicurezza nazionale ricostruisce, in un dossier di 304 pagine, le ingerenze del Cremlino per "alimentare divisioni sociali e politiche" ed erodere la legittimità democratica del governo che sostiene l’Ucraina

I danni provocati dalla Dana a Valencia

I danni provocati dalla Dana a Valencia

Roma, 22 maggio 2025 – La Russia è la principale fonte di minaccia ibrida per la Spagna, con un'intensificazione delle campagne di ‘scontro informativo’ e disinformazione. E' quanto emerge da un rapporto approvato lo scorso 24 aprile dal Consiglio di Sicurezza Nazionale, anticipato oggi dal quotidiano La Vanguardia, secondo cui il Cremlino ha sfruttato calamità naturali come le alluvioni provocate dalla Dana che il 29 ottobre scorso causò 227 vittime nel sudest iberico, con campagne di disinformazione in Spagna dirette ad "alimentare le divisioni sociali e politiche", erodere la legittimità democratica e diffondere il caos.

In particolare il Cremlino avrebbe puntato a mostrare il Paese come ‘immerso nel caos’ e accusare il governo di Pedro Sanchez di dare priorità agli aiuti all'Ucraina rispetto alle ‘reali necessità’ delle zone alluvionate. L'analisi, in un dossier di 304 pagine, indica due eventi nel 2024 sfruttati dagli attivisti pro-Cremlino: le elezioni del Parlamento europeo del 9 giugno e le inondazioni provocate dalla Dana che per giorni ha messo in ginocchio Valencia provocando numerosi morti e danni ingenti.

Secondo quanto emerge dal report, sono state rilevate circa 50 attività di manipolazione e ingerenza cibernetica russa, mediante canali non convenzionali, fra i quali la rete di siti web pro-russi del portale Kombat, anche in lingua spagnola, e 'Falsa Fachada', formata da 23 siti web. Il rapporto evidenzia anche l'aumento dello spionaggio e dell'ingerenza esterna da parte dell'intelligence russa, volto a "ostacolare l'invio di aiuti all'Ucraina e seminare dubbi sul sostegno a questo Paese". Un'attività condotta soprattutto tramite 'proxies', individui esterni all'intelligence reclutati sui social media o tramite servizi di messaggeria istantanea.