Mercoledì 24 Aprile 2024

Los Angeles, sparatoria a una festa di universitari. "Tredici morti"

Anche un agente e l'assalitore tra le vittime. L'aggressore era un ex marine e dopo la strage si è tolto la vita

Sparatoria a una festa a Thousand Oaks, vicino a Los Angeles (Ansa)

Sparatoria a una festa a Thousand Oaks, vicino a Los Angeles (Ansa)

Los Angeles (California), 8 novembre 2018 - Strage in un pub di Thousand Oaks, a 70 Km da Los Angeles. Tredici persone sono morte in una sparatoria nel locale - il Borderline Bar & Grill - dov'era in corso una festa studentesca. L'assalitore ha ucciso alcuni dipendenti all'interno, prima di fare fuoco sulla folla con una pistola Glock calibro 45: almeno 30 i colpi sparati. I feriti sono una decina. Secondo alcuni testimoni ha anche lanciato fumogeni per confondere i presenti. Tra le vittime anche un sergente che sarebbe docuto andare in pensione l'anno prossimo.

Il  corpo dell'assalitore è stato trovato all'interno del locale e secondo lo sceriffo si è ucciso. Era un ex marine con disturbi mentali, ma al quale era stata venduta regolarmente l'arma utilizzata per la strage.

Il bar organizzava ogni mercoledì delle serate studentesche aperte ai giovani di più di 18 anni, mentre di solito possono entrare nei locali ragazzi a partire dai 21 anni, l'età legale per bere alcol. Secondo lo sceriffo, molte vittime erano probabilmente di età compresa fra 21 e 26 anni. I clienti terrorizzati si sono rifugiati sotto i tavoli quando l'uomo ha cominciato a sparare.

FOTO / Solo due settimane fa la strage alla sinagoga di Pittsburgh

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L'AUTORE DELLA STRAGE - A sparate è stato Ian David Long, veterano 28enne. E' entrato nel pub con barba, occhiali e un trench nero e ha lanciato granate fumogene prima di aprire il fuoco sulla folla. Long era un ex soldato di 28 anni che ha prestato servizio nei Marine. Lo sceriffo racconta: "Abbiamo avuto diversi contatti con Long nel corso degli anni, per incidenti di entità inferiore". Ad esempio nell'aprile scorso i poliziotti si erano recati in casa sua e, dal momento che agiva in "modo irrazionale", avevano chiamato degli esperti di PTSD, cioè disturbo da stress post-traumatico. "Pensiamo che si sia sparato", ha detto lo sceriffo.

In particolare stavolta "non abbiamo alcuna idea del movente", ha sottolineato lo sceriffo. Long nel gennaio di tre anni fa era rimasto vittima di alcuni spari in un pub, ma non si tratta del locale che ha preso di mira adesso. L'ex Marine era armato con una pistola Glock 21 calibro 45 acquistata regolarmente, che era stata equipaggiata con un caricatore più grande di quello da 10 proiettili con il quale è normalmente concepita. Diversi testimoni hanno raccontato che il killer ha usato dei fumogeni prima della sparatoria, ma lo sceriffo Dean al momento non è stato in grado di confermare questa circostanza. 

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IL SERGENTE EROE - "Devo andare, ti amo, ti chiamo dopo": queste le ultime parole di Ron Helus, l'aiuto sceriffo che ha tentato per primo di fermare l'uomo che sparava all'impazzata , nella telefonata alla moglie prima di entrare nell'edificio.  L'agente, deceduto in ospedale, è salutato come un 'eroe' dai media americani e sui social. Helus, che sarebbe andato in pensione il prossimo anno, aveva 29 anni di servizio alle spalle ed era il veterano del dipartimento di polizia di Ventura. Una volta varcata la soglia del bar, Helus è rimasto ferito da diversi colpi sparati dall'aggressore. "E' morto da eroe", dicono i suoi colleghi, guidati dallo sceriffo Geoff Dean, che, visto il collega ferito a terra, lo hanno tirato via dalla linea del fuoco. Ron Helus lascia un figlio di appena 2 anni. 

Ron Helus, il sergente morto nella sparatoria di Thousand Oaks (Ansa)
Ron Helus, il sergente morto nella sparatoria di Thousand Oaks (Ansa)

SINDROME DA VETERANI - Secondo il Dipartimento Usa per gli affari dei Veterani, sino al 20% dei veterani dell'Iraq e dell'Afghanistan soffrono di disturbo da stress post traumatico. Per i reduci del Vietnam si arriva al 30%. Come racconta un servizio di Abc, una volta identificato il killer, gli agenti sono andati a bussare alle porte di chi vive nel quartiere di Long. E hanno appreso che l'uomo soffriva da tempo di PTSD e viveva con la madre, preoccupata perché "non si faceva aiutare", ha raccontato un'amica della donna. "Non so come potesse avere un'arma", ha commentato una vicina di casa.

LA FESTA DEL MERCOLEDI' - All'interno del pub al momento dell'assalto c'erano centinaia di persone che partecipavano a una festa di studenti, chiamata 'College Country Night', che si svolge ogni mercoledì sera. Le prime segnalazioni sulla sparatoria sono arrivate alle 23.20 di ieri sera (le 8.20 di stamani in Italia).

Gli studenti in lacrime

Le immagini dall'elicottero

Trump: "Sono stato informato sulla terribile sparatoria in California". ha twittato il presidente Usa. "Al momento si contano 13 morti".

In un secondo post il numero uno della Casa Bianca twitta: Il "grande coraggio dimostrato dalla polizia. La California Highway Patrol è arrivata in scena in 3 minuti, con il primo ufficiale ad entrare a tiro numerose volte. Il sergente dello sceriffo è morto in ospedale. Dio benedica tutte le vittime e le famiglie delle vittime. Grazie alle forze dell'ordine".

La mappa

La sparatoria è stata anche segnalata sui social dai vigili del fuoco: "Incidente attivo, 'sparatutto' in corso segnalato a Borderline in @CityofTO", aveva twittato il dipartimento dei vigili del fuoco della contea di Ventura. "Si prega di stare lontano dalla zona dell'incidente, segnalazioni di lesioni multiple, dettagli ancora da stabilire, richieste di ambulanze multiple".