Madrid, 9 novembre 2023 – Strada spianata per il terzo governo Sanchez in Spagna: il Partito socialista (Psoe) del premier uscente è riuscito a siglare il tanto agognato accordo con Junts per Catalunya, la formazione catalana indipendentista e repubblicana. A mancare è solo l’intesa con gli indipendentisti baschi, che però dovrebbe arrivare senza troppi problemi.

L’accordo con Junts prevede l’appoggio al governo in cambio dell’amnistia per i leader catalani che nel 2017 avevano organizzato il referendum per l’indipendenza della regione, considerato illegittimo da Madrid. Tra di essi il nome principale è quello di Carles Puigdemont, che all’epoca era presidente della Catalogna.
“Tra noi e Junts ci sono profonde differenze, ma insieme siamo riusciti a trovare un punto d'accordo che garantirà un governo progressista in grado di rispondere alle esigenze espresse dai cittadini con il voto – ha commentato da Bruxelles il segretario dell’organizzazione del Psoe Santos Cerdan – Oggi si apre una nuova tappa storica per la Spagna, le basi per un governo di legislatura, che varrà per quattro anni”. Il numero tre del partito ha giocato un ruolo fondamentale nella trattativa con i catalani. Soddisfazione anche da Yolanda Diaz, leader della piattaforma di sinistra Sumar, anch’essa parte della coalizione che sosterrà Sanchez: “La serenità e la convivenza hanno prevalso sul rumore e sull’odio”.
Dal centrodestra spagnolo si innalzano invece voci di indignazione. Particolarmente pesante è l’accusa di Isabel Diaz Ayuso, presidente della Comunità di Madrid ed esponente del Partito popolare: “Hanno fatto passare una dittatura dalla porta di servizio e siamo solo all'inizio. Capisco che la gente possa dire che esagero, ma quando un governo non è solo il potere esecutivo, ma anche legislativo e giudiziario, quella è una dittatura”. Alle elezioni dello scorso 23 giugno, il Pp aveva ottenuto il 33,06% dei voti, contro il 31,68% del Psoe, ma non è riuscito a formare una coalizione di governo.
Con gli accordi raggiunti, Sanchez dovrebbe raggiungere per un soffio la maggioranza dei 350 seggi: il Psoe può contare sul sostegno di 121 deputati, a cui si aggiungono i 31 di Sumar, i 7 della Sinistra repubblicana di Catalogna, i 7 di Junts, i 6 dei Paesi baschi uniti e il parlamentare del Blocco nazionale galiziano. Con i 5 del gruppo del Partito nazionalista basco la coalizione arriverebbe a 178 seggi, due in più della maggioranza assoluta. La presidente del Congresso Francina Armengol potrebbe comunicare già domani la data della riunione nella quale verrà chiesta la fiducia.
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