Sottomarino Belgorod: cos'è il gigante dei mari russo che spaventa il Nord Europa

A bordo potrebbe avere (per testarlo) il temibile siluro Poseidon, una sorta di missile strategico nucleare a lunga gittata

Il sottomarino K329- Belgorod

Il sottomarino K329- Belgorod

Roma, 2 ottobre 2022 - L'hanno segnalato in più punti, sfugge rapido negli abissi, c'è ma non si vede e ha messo in allarme tutto l'apparato Nato del Nord Europa. Nel Mar Artico è caccia grossa al K329- Belgorod, il sommergibile a propulsione nucleare di quinta generazione che rappresenta l'ultima minaccia nella strategia del terrore verso l'Occidente scatenata da Putin in parallelo al conflitto ucraino. Questo sottomarino, nato dopo 27 anni di studi e progettazione, ha alzato l'allerta Nato al massimo grado perché starebbe testando il Poseidon, un siluro destinato a essere armato con testata nucleare e capace di percorrere fino a 10mila chilometri. Tradotto: potrebbe arrivare negli Stati Uniti. Ennesimo bluff per spaventare l'Occidente? Solo i russi possiedono quest'arma letale? Che finalità esatte ha la sua presenza nel Mar Artico? Una pioggia di preoccupati quesiti destinati a breve ad avere poche risposte e molte ipotesi scuote l'ombrello difensivo Nato.

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"Solo i russi per ora hanno reso nota l'esistenza di un siluro come il Poseidon - spiega l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, già ministro della Difesa e presidente del Comitato militare Nato - destinato, per come è realizzato su lunghissime distanze, alle testate nucleari. Un siluro del genere, in base alle conoscenze attuali, è probabilmente anche difficile da intercettare. È l'equivalente di un missile strategico nucleare a lunga gittata per il quale però, viaggiando in cielo, esistono sistemi di intercettazione anche se non sicuri al cento per cento".

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Il Belgorod è un sottomarino a propulsione nucleare "con compiti speciali di ricerca, esplorazione e soccorso a grande profondità”, un mezzo di cui Putin aveva già annunciato l'esistenza nel luglio scorso quando fu segnalato nel Mar nero. Il sottomarino è lungo 182 metri e dotato di un doppio reattore nucleare. La Russia lo considera una delle più potenti armi del proprio arsenale in grado di trasportare e di lanciare fino a 6 siluri sottomarini a testata nucleare Poseidon. Questi, oltre alla possibile contaminazione radioattiva della costa, potrebbero potenzialmente generare tsunami nella aree colpite. Per il Belgorod  pare sia l'unico esemplare in dotazione a Mosca, ma sufficiente per mettere in allarme il mondo.

Il "cinghialone" di Putin utilizza le tecnologie più moderne anche per allentare la possibilità di intercettazione quando è in navigazione. È un bestione lungo 184 metri, largo 15 metri, con dislocamento in immersione di oltre 25.000 tonnellate, una profondità operativa di 250 metri e un equipaggio di 110 persone. È stato varato con grande scenografia il 23 aprile 2019 ma è entrato in servizio un anno fa dopo una serie di test. Il K-329 in realtà, spiegano gli analisti, fu progettato come incrociatore lanciamissili sottomarino di classe OSCAR II, poi successive modifiche hanno permesso di adattarlo per i cosiddetti "impieghi speciali".

La storia del Belgorod affonda negli anni anni. La costruzione è iniziata  a partire dal 24 luglio 1992 nei cantieri Sevmash, i più importanti della Russia e terminato, fra titubanze, lentezze e scarsità di fondi dopo circa 27 anni. Il Belgorod possiede apparecchiature di ultima generazione estremamente sofisticate ed è dotato di coperture definite "anecoiche", cioè in grado ridurre o eliminare gli echi e di creare uno schermo acustico anti intercettazione. Le eliche sono state concepite per ridurre al minimo il rumore, quasi zero, sempre per nascondere la presenza.

Ciò che rende il Belgorod particolarmente temibile è il suo armamento: oltre alle armi convenzionali, il sottomarino è in grado di trasportare sia mini-sommergibili a controllo remoto classe Klavesin, sia i pericolosissimi Poseidon. ll Poseidon, lungo 24 metri e con un diametro di 1,6 metri, come detto può percorrere fino a 10mila chilometri senza pilota dotato di testata nucleare al Cobalto 60. Viaggia  fino a 100 km/h, con una portata massima di 10.500 km e una profondità operativa di 1000 m, è in grado di infliggere danni su ampie porzioni di costa e di entroterra. Navi e sommergibili Nato sono mobilitati per individuare il Belgorod. È caccia a Ottobre rosso.