Mercoledì 24 Aprile 2024

Sottomarino argentino, entrò acqua dallo snorkel. "Il San Juan è imploso"

Il San Juan sarebbe imploso. Proseguono le ricerche, ma la speranza si affievolisce

Sottomarino argentino disperso, l'Ara San Juan (Ansa)

Sottomarino argentino disperso, l'Ara San Juan (Ansa)

Buenos Aires, 28 novembre 2017  - Un corto circuito causato dall'acqua entrata nello 'snorkel' dell'Ara San Juan. Sarebbe un'infiltrazione la causa dell'avaria nel sottomarino argentino scomparso ormai dal 15 novembre scorso nell'Atlantico Meridionale. E le speranze di ritrovare qualche superstite dei 44 membri dell'equipaggio si fanno sempre più remote. 

Sottomarino argentino disperso, esplosione 4 ore dopo l'ultimo contatto

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LA DINAMICA - I dettagli affiorano un pezzetto dalla volta. E vanno a comporre un puzzle inquietante. Prima è emerso un evento "coerente con un'esplosione", ora le probabili cause dell'avaria. L'infiltrazione dallo snorkel, (il sistema di ventilazione che emerge in superficie per consentire la ricarica delle batterie in immersione) potrebbe spiegare il corto circuito. Lo ha riferito il portavoce della Marina militare argentina, Enrique Balbi. Già la scorsa settimana era emerso che, prima di scomparire, il comandante del sottomarino aveva parlato di un problema elettrico e che fu ordinato al San Juan di tornare alla base a Mar del Plata.

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Balbi ha spiegato ieri che il comandante disse che era entrata acqua attraverso lo 'snorkel' al sistema di batterie, mentre il sottomarino le stava caricando, "causando un corto circuito e l'inizio di un incendio, o del fumo senza fiamme". Il portavoce ha poi aggiunto che il comandante disse tramite telefono satellitare che il problema era stato circoscritto. E fu quello l'ultimo contatto con il sottomarino. "Dovevano isolare le batterie e continuare a navigare sott'acqua fino a Mar del Plata usando un altro circuito di batterie", ha concluso Balbi.  Il San Juan aveva sette giorni di ossigeno per l'equipaggio. C'è chi ancora spera nella sopravvivenza estrema, nel miracolo. Ma l'esplosione registrata nell'area, lascia pochissime speranze.  Si confida quantomeno di recuperare i resti del San Juan, grazie alla nave norvegese Sophie Siem che si dirige verso la zona con a bordo il mini sottomarino statunitense che potrebbe essere in grado di scandagliare le acque dove si presume, a questo punto con maggiore convinzione, il sottomarino sia imploso.