Mercoledì 24 Aprile 2024

Slovacchia, premier Fico lascia. Governo travolto dal caso Kuciak

Scossone politico dopo l'omicidio del reporter che indagava sui rapporti tra establishment e malavita. Dopo il ministro dell'Interno si dimette anche il numero uno dell'esecutivo

Robert Fico, premier slovacco (Ansa)

Robert Fico, premier slovacco (Ansa)

Bratislava, 14 marzo 2018 - Dopo il passo indietro del ministro dell'Interno, lascia anche il premier Robert Fico. E' terremoto politico in Slovacchia, dopo l'omicidio del reporter Jan Kuciak che indagava sui presunti rapporti fra establishment e 'ndrangheta.  Nell'agguato è morta anche la fidanzata. 

Fico ha offerto le dimissioni oggi al presidente Andrej Kiska: lascerà a patto che Kiska rispetti, nella formazione del nuovo governo, la maggioranza attuale. Non sarebbe sul piatto per il momento un'ipotesi di elezioni anticipate. Secondo il primo ministro, il diritto a nominare un premier nuovo spetta al suo partito (lo Smer, democratici sociali), vincitore delle elezioni parlamentari del 2016. 

La decisione di Fico arriva dopo le manifestazioni di protesta e le pressioni degli alleati della coalizione Most-Hid, che già avevano spinto Robert Kalinak, ministro degli Interni, a farsi da parte.  Non è bastato il suo 'sacrificio'. A rivendicare anche la testa di Fico sono stati migliaia di slovacchi scesi in strada per costringere il governo ad assumersi la responsabilità dell'omicidio del giornalista , 'eliminato' - si ipotizza - a causa del suo lavoro investigativo sui legami tra i vertici politici e la malavita, sulle frodi e sulla corruzione. Gli attivisti hanno convocato nuove manifestazioni e chiedono indagini "accurate e indipendenti" sull'omicidio di Kuciak.

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PRESSIONI UE - Per un'inchiesta indipendente preme anche l'Unione Europea che chiede alla Slovacchia di agire velocemente per fare luce sui fatti e di collaborare con l'Ufficio europeo per la lotta anti-frode. "La principale priorità per noi tutti deve essere effettuare un'indagine rigorosa sui fatti e portare i responsabili di fronte alla giustizia. Chiediamo alle autorità slovacche di farlo rapidamente". Parole di Julian King, commissario alla Sicurezza. In una prima fase dell'inchiesta erano finiti in manette sette italiani, poi rilasciati. Uno di loro, Antonino Vadalà, è stato nuovamente arrestato ieri, stavolta su richiesta della procura di Venezia, nell'ambito di indagini per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.