Giovedì 18 Aprile 2024

Russia, il caso Skripal diventa un gioco da tavola

Le tappe dei killer fino in Gb, la boccetta con il veleno, e altri particolari del giallo, sono nel gioco dal nome 'I nostri ragazzi a Salisbury'

Il gioco da tavola russo  'I nostri ragazzi a Salisbury' sul caso Skripal

Il gioco da tavola russo 'I nostri ragazzi a Salisbury' sul caso Skripal

Mosca, 24 gennaio 2019 - Ha il sapore di una beffa per la Gran Bretagna il gioco da tavola sul caso Skripal in vendita in Russia. Il giallo dell'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei e di sua figlia Yulia, ma anche dei due innocenti cittadini britannici, condita da una trama di spy story che sembra tratta dai migliori film del genere, diventa così un percorso su cui sfidarsi toccando in coppia le tappe in Europa degli uomini del GRU (Direttorato principale per l'informazione, cioè il servizio informazioni delle forze armate russe).

Tappe a Minsk, Tel Aviv, Ginevra, Londra e Parigi, fino a raggiungere primi il traguardo, a Salisbury, dove sul tabellone compaiono immagini della cattedrale della città e di uomini delle forze speciali in tuta di protezione chimica.

Il gioco si chiama 'I nostri ragazzi a Salisbury', ed è già disponibile online. A produrlo da novembre è l'azienda di giocattoli russa, la Igroland, che ha voluto così replicare a suo modo alla copertura data dalla stampa alla vicenda, e alle accuse mosse contro Mosca. 

IL GIOCO - Nel gioco in un angolo è disegnata una bomboletta spray con il simbolo del teschio con le ossa, che sarebbe la boccetta di profumo dentro la quale è stato trasportato il veleno che ha ucciso la donna britannica che l'aveva trovata in un parco. In un altro angolo del tabellone sono raffigurati, sono delle caricature, Anatoliy Chepiga e Alexander Mishkin, i due presunti assassini, entrambi del GRU. 

Anche se scrutando le prime immagini del gioco che si trovano sul web, molti utenti le hanno giudicate un fake, in un'intervista i creatori hanno confermato di averne 5mila copie in corso di vendita online. Mikhail Bober: "L'idea era quella della nostra risposta ai media occidentali: basta". Il caso Skrypal, e le accuse alla Russia "per noi non sono più divertenti, è triste, è ora di finirla". E se si offendono i britannici? "Non volevamo offendere nessuno. Al contrario, volevamo sostenere i nostri connazionali offesi da questa situazione...vengono dette molte cose e molte senza alcuna prova".