Nuova offensiva turca in Siria, emergenza profughi: la Grecia ne ha già respinti 10mila

Erdogan lancia l'operazione 'Scudo di primavera' nella zona di Idlib. E apre le frontiere: decine di migliaia di uomini, donne e bambini, in marcia verso l'Europa. Polizia greca usa gas lacrimogeni

L'Unhcr distribuisce cibo ai profughi ammassati al confine tra Turchia e Grecia (Ansa)

L'Unhcr distribuisce cibo ai profughi ammassati al confine tra Turchia e Grecia (Ansa)

Ankara, 1 marzo 2020 - Escalation militare in Siria. Nelle ultime ore la Turchia ha avviato una nuova operazione contro le forze del regime di Bashar al Assad a Idlib, nel nordovest della Siria, ed epicentro del conflitto tra Ankara e Damasco. Le forze di Ankara, secondo quanto rendono noto i media di Stato siriani, avrebbero già colpito due aerei governativi proprio a Idlib. In risposta all'attacco, l'esercito siriano ha chiuso lo spazio aereo a velivoli e droni sulla parte nord-occidentale del Paese, in particolare propio a Idlib, dove si concentra l'offensiva turca. "Qualunque velivolo violi il nostro spazio aereo verrà trattato come ostile e in quanto tale dovrà essere abbattuto", ha avvertito i militari di Assad, lamentando che "forze del regime turco continuano a compiere atti ostili contro le nostre forze armate che operano nella provincia di Idlib e nella zona circostante".

La nuova offensiva, fa sapere il governo Erdogan, è stata decisa in risposta agli attacchi dell'artiglieria di Damasco che questa settimana hanno provocato gravi perdite tra i militari turchi. "L'operazione 'Spring Shield' (scudo di primavera ndr), lanciata dopo il vile attacco del 27 febbraio a Idlib, va avanti con successo", ha dichiarato il ministro della difesa turco Hulusi Akar. 

Al contempo la difesa turca assicura che l'intenzione è evitare "uno scontro militare con la Russia", che è in campo a sostegno delle forze siriane. 

Emergenza profughi

Intanto non si ferma l'emergenza umanitaria dei profughi in fuga dalla Siria. Ieri la Turchia ha fatto sapere che lascerà aperte le sue frontiere con l'Europa per permettere alle decine di migliaia di rifugiati di passare. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato nuovamente ad accusare l'Ue di non fare abbastanza per aiutare Ankara di fronte ad una nuova ondata di profughi cui "non può fare fronte". "Noi non chiuderemo le porte", ha scandito Erdogan, secondo il quale da ieri già 18mila persone avrebbero oltrepassato i confini turchi.

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Grecia respinge 10mila migranti: gas lacrimogeni

Estremamente difficile la situazione al confine tra Turchia e Grecia. Tra ieri mattina e stamani, Atene ha bloccato quasi 10mila migranti che cercavano di entrare in Europa dal confine turco. Provenienti da Istanbul, siriani, afghani e iracheni marciano in fila indiana attraverso i campi verso i valichi di frontiera di Pazarkule, Kastanies sul versante greco. Tra di loro anche donne e bambini. Scontri con la polizia di frontiera che ha lanciato gas lacrimogeni. Nel frattempo, quattro gommoni con oltre 200 migranti sono sbarcati in meno di quattro ore a Lesbo, un quinto è vicino alle coste.

Ue si muove

Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere, porta ad 'alto' il livello di allerta sulle frontiere europee Ue e invia altre attrezzature tecniche e uomini verso la Grecia. Bruxelles chiede la riunione Ue del consiglio dei ministri dell'Interno.