Martedì 23 Aprile 2024

Siria, le Olimpiadi dei bambini profughi: a Idlib realizzano la loro Tokyo 2020

Il 7 agosto nella regione di Idlib, a nord ovest della Siria, 120 ragazzi sfollati di 12 diversi campi si sono riuniti per partecipare alla loro versione dei Giochi sulla scia dello spirito olimpico di Tokyo 2020

I bambini siriani sul podio delle loro Olimpiadi realizzate a Idlib (Ansa)

I bambini siriani sul podio delle loro Olimpiadi realizzate a Idlib (Ansa)

Roma, 9 agosto 2021 - Lo spirito olimpico non è stato vissuto solo a Tokyo e mentre le Olimpiadi 2020 si concludevano nella capitale giapponese, in Siria è andata in scena una versione particolare dei Giochi. Nella regione di Idlib, a nord ovest del Paese devastato da dieci anni di guerra, i bambini dei campi profughi hanno partecipato alle loro Olimpiadi. 120 bambini e ragazzi sfollati tra gli 8 e i 14 anni d'età sono confluiti sabato a Idlib, l'ultimo grande bastione ribelle siriano, da 12 diversi campi profughi e, ognuno con i propri colori, hanno gareggiato in una decina di diverse discipline sportive. 

Nella spianata all'esterno del campo di tende sono stati preparati gli "impianti olimpici": i campi di gioco, i ring e le piste per disputare le gare disegnati col gesso sulla terra desertica, senza dimenticare di realizzare il simbolo dei 5 Cerchi con la scritta "Olympics 2020" in arabo e inglese. E per tutte le discipline in gara, dal lancio del giavellotto alla corsa a ostacoli, dal calcio alla pallavolo, dalla ginnastica alle arti marziali, sono stati allestiti i podi per la consegna delle medaglie ai vincitori: medaglie non d'oro, né d'argento o bronzo, ma di un metallo altrettanto prezioso.  

La regione di Idlib ospita quasi tre milioni di persone, due terzi delle quali sfollate da altre parti della Siria durante i dieci anni di conflitto. La maggior parte di coloro che hanno perso la propria casa vive in campi disseminati nella regione dominata dai jihadisti, che dipendono dagli aiuti umanitari per sopravvivere. Anche le Olimpiadi di Idlib sono un'iniziativa umanitaria, promosse dalla Ong siriana Benefits per dare un po' di svago ai bambini e ragazzi sfollati, oltre che per attirare l'attenzione della comunità internazionale sulla drammatica situazione vissuta dalla popolazione siriana: dall'inizio del conflitto nel 2011 si stima siano state uccise circa 500.000 persone mentre sono milioni i siriani costretti a lasciare le proprie case rifugiandosi dentro e fuori del Paese.