Mercoledì 24 Aprile 2024

Siria, Alleati: "Un successo". Usa, nuove sanzioni alla Russia. Papa: "Sono turbato"

Assad: "I raid occidentali uniranno la Siria". Intanto è giallo sulla natura di un'esplosione a sud di Aleppo, vicino a una base iraniana. Sospetti su Israele. In arrivo nuove sanzioni Usa alla Russia L'INTERVISTA Tajani: "Ora basta, parola alla diplomazia" - di P.F. DE ROBERTIS VIDEO ANALISI Trump dice missione compiuta ma la guerra continua - di G.PIOLI

Siria, il rifornimento in volo di un Air Force B-1 (Ansa)

Siria, il rifornimento in volo di un Air Force B-1 (Ansa)

Roma, 15 aprile 2018 - Siria, alta tensione e diplomazie al lavoro. Dopo il bombardamento, Donald Trump telefona agli alleati Emmanuel Macron e Theresa May. Il presidente Usa li ringrazia per il sostegno nell'attacco ai presunti arsenali di armi chimiche di Assad, poi la Casa Bianca fa sapere che i tre hanno convenuto sul fatto che i bombardamenti "hanno avuto successo" ed erano necessari per indebolire il programma di armi chimiche di Damasco, e hanno ribadito come la priorità in Siria sia quella di sconfiggere definitivamente l'Isis. Si apprende che L'amministrazione Trump è pronta a colpire Mosca con nuove sanzioni. L'ambasciatore Usa all'Onu, Nikki Haley, ha annunciato misure che potrebbero essere varate già domani. Intervistata da Fox, Haley, che accusa la Russia di alimentare le tensioni con gli Usa e di non fare nulla per evitare che il regime di Assad usi armi chimiche, ha ricordato le sanzioni già varate e "continuerà a farlo, come vedrete lunedì", ha aggiunto.

Intanto la Russia, dopo le proteste, incassa la bocciatura della sua richiesta di condanna dell'attacco da parte dell'Onu e l'intelligence Usa sembra escludere possibili rappresaglie. Comunque i rapporti restano tesi. In Siria sono arrivati gli ispettori dell'Opac per vigilare sul rispetto dei trattati. Gentiloni invoca soluzioni diplomatiche, conferma la linea italiana contraria a ogni intervento militare e auspica che non si inneschi una escalation.

L'INTERVISTA Tajani: "Ora basta, parola alla diplomazia" - di P.F. DE ROBERTIS

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Ed è giallo ad Aleppo, dove una "esplosione molto forte" è stata segnalata ieri sera da alcuni media siriani e anche israeliani a sud della città, vicino a una base militare iraniana. Fonti siriane hanno ipotizzato un possibile attacco aereo come quello attribuito a Israele la scorsa settimana, ipotesi che non ha però trovato finora riscontri, come pure le voci, riferite anche dalla Tass, di possibili vittime, "almeno venti", tra gli ufficiali iraniani. Per l'agenzia russa nella zona sarebbero stati visti degli aerei non identificati. Secondo i media vicini a Hezbollah, l'esplosione avrebbe interessato un deposito di esplosivi e sarebbe stata accidentale.

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La Russia sempre più al fianco di Bashar al Assad e in sintonia con l'Iran Il dittaore siriano è convinto che i missili occidentali contro il suo Paese non avranno altro effetto che "unire il Paese" sotto la sua leadership. Il presidente siriano se n'è detto convinto ricevendo oggi a Damasco proprio una delegazione di politici russi. La presidenza siriana ha postato sul suo profilo Twitter una foto dell'incontro. A riferire le parole del rais è stato il parlamentare russo Dmitry Sablin. I russi hanno descritto Assad come assolutamente "positivo e di buon umore".

Oggi il presidente russo Vladimir Putin e quello iraniano Hassan Rohani ritengono che i raid dell'Occidente in Siria rappresentino "un'azione illegale" che avrà impatti negativi sulla situazione politica. Nel corso di una telefonata tra i due, riferisce il Cremlino citato dalla Tass, Putin ha sottolineato che "se queste azioni compiute in violazione della carta dell'Onu continueranno, provocheranno inevitabilmente il caos nelle relazioni internazionali".

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Oggi l'Arabia Saudita ospita il vertice annuale dei Paesi membri della Lega Araba. Saranno affrontati tutti i temi caldi del mediorientale: il dossier siriano, ma anche il confronto tra Riad e Teheran, la guerra in Yemen e il futuro di Gerusalemme.

Richiamo di Papa Francesco dopo la preghiera del Regina Coeli: "Sono profondamente turbato dall'attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un'azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo. Mentre prego per la pace, e invito tutte le persone di buona volontà a continuare a fare altrettanto, mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace". Intanto Assisi si candida come città per una possibile mediazione e per il 27 aprile il vescovo, i frati, ma anche le istituzioni cittadine hanno indetto una giornata di preghiera.