Giovedì 25 Aprile 2024

Shoah, sopravvissuto fa causa alle ferrovie tedesche. E scrive alla Merkel

Salo Muller, 84 anni, ha già avuto scuse e risarcimento dalle ferrovie olandesi. La tesi: hanno "l'obbligo morale e legale di riconoscere il loro ruolo nella persecuzione di ebrei, rom e sinti"

Shoah, il vagone di un treno nel campo di Birkenau (Newepress)

Shoah, il vagone di un treno nel campo di Birkenau (Newepress)

Berlino, 30 luglio 2020 - La storia di Salo Muller ha dell'incredibile. Alla tenera età di 84 anni lui, che si considera un superstite della Shoah, ha chiesto un risarcimento alle ferrovie tedesche per il loro ruolo nell'olocausto. Un'idea un po' azzardata, si direbbe a prima vista. E invece no: Salo infatti ha già ottenuto un risarcimento - per ragioni analoghe - dalle ferrovie olandesi. Con le sue molte primavere sulle spalle il signor Muller - ex fisioterapista dell'Ajax - è convinto che solo perseguendo caparbiamente la sua piccola fetta di giustizia potrà veder diminuire il dolore che lo perseguita da tutta la vita.

Quand'era un bambino, vide i suoi genitori portati via dalle SS durante un rastrellamento ad Amsterdam. La coppia fu trasportata in treno ad Auschwitz, da dove non avrebbe fatto più ritorno. Un destino simile a milioni di ebrei. Ma lui non si rassegna: "Ritengo la compagnia ferroviaria colpevole di aver trasportato gli ebrei nei campi di concentramento, portandoli a una morte orribile - spiega al programma televisivo olandese Nieuwsuur - Non posso arrendermi perché quel che è accaduto mi ferisce ogni giorno, ogni giorno devo pensarci e mi fa male. E voglio che questo dolore finalmente passi". 

Lo scorso anno l'uomo, era riuscito a ottenere scuse ufficiali e una compensazione fino a 50 milioni di euro dalla Nederlandse Spoorwegen per conto di 500 olandesi sopravvissuti alla Shoah e di 5.500 loro parenti. Le ferrovie olandesi avevano inizialmente riconosciuto le loro responsabilità ma si erano rifiutate di versare un risarcimento, per poi cedere dopo che Muller aveva minacciato di passare per vie legali.

La Deutsche Reichsbahn, antenata della Deutsche Bahn, trasportò 107 mila ebrei olandesi nei campi di concentramento.

I legali di Muller hanno inviato una lettera alla cancelliera tedesca, Angela Merkel, affermando che le ferrovie tedesche hanno "l'obbligo morale e legale di riconoscere il loro ruolo nella persecuzione di ebrei, rom e sinti". "Le ferrovie tedesche sono controllate al 100% dallo Stato - ha sottolineato l'avvocato Axel Hagedorn - e la responsabilità morale della Germania rimane per sempre".