Mercoledì 24 Aprile 2024

Shanghai, dall'incubo Covid all'obiettivo zero contagi per metà maggio

Intanto la Cina ha registrato 2.500 nuovi casi. Il focolaio principale del Paese resta la metropoli, in lockdown da un mese e mezzo

Pechino, 13 maggio 2022 - Covid-19, la Cina ha registrato giovedì quasi 2.500 nuovi casi locali, di cui 312 confermati e 2.140 asintomatici, secondo la Commissione sanitaria nazionale.  Shanghai resta il focolaio principale nel Paese con 227 infezioni accertate, 1.869 asintomatici e due ulteriori decessi, ma presenta elementi incoraggianti per la soluzione della crisi. I casi residui fanno capo a sette province o regioni tra cui Pechino (42) e ed Henan (15). 

Perché i contagi diminuiscono

Secondo le autorità sanitarie cinesi, grazie alle misure di contenimento del virus che si stanno dimostrando efficaci nella capitale, il numero di nuovi contagi giornalieri è calato dal picco di oltre 70 fino a 47 alla data di ieri. avvisando in merito al rischio di diffusione del Covid-19 nelle aree senza alcuna restrizione per gli spostamenti. 

Shanghai, obiettivo azzeramento 

Shanghai, infatti, mira a raggiungere l’obiettivo di "azzeramento dei casi a livello di comunità" entro la metà di maggio, in modo da poter permettere la graduale ripresa della vita sociale, tra trasporto pubblico, negozi e scuole. Il vice sindaco esecutivo Wu Qing, nel briefing quotidiano, ha ricordato che le infezioni di giovedì sono state per il decimo giorno di fila sotto quota 5.000, a conferma di un trend in fase di calo.

Wu, tuttavia, ha invitato alla cautela perché alcune infezioni sono emerse in aree ritenute sicure, mentre tutte le altre sono relative ai centri di quarantena e alle aree di lockdown.

Covid a Shanghai, le autorità sanitarie puntano all'azzeramento dei casi entro metà maggio
Covid a Shanghai, le autorità sanitarie puntano all'azzeramento dei casi entro metà maggio

Lockdown per 2,5 milioni di persone

Secondo la classificazione di allerta anti-Covid, sul totale di 26 milioni di residenti del’hub finanziario cinese, quasi 18 milioni sono inseriti nelle aree ‘di prevenzione' con rischio basso e 2,15 milioni in quelle di ‘blocco', di lockdown.

Ansia da blocco

Ma il panico di uno scenario Shanghai anche a Pechino ha portato intanto a lunghe file nei supermercati. Tanto chei ieri le autorità erano state costrette a negare quella prospettiva, esortando i residenti a non accumulare scorte di cibo in risposta alle lunghe file riformatesi in supermercati e negozi di alimentari tra i crescenti timori di un imminente blocco rimbalzato sui social media.