Martedì 23 Aprile 2024

Seul: in migliaia commemorano la strage di Halloween (video). "Il presidente si dimetta"

Ultimo giorno di lutto per i 156 morti del 29 ottobre. I manifestanti chiedono a gran voce che Yoon Suk-yeol lasci

Seul, 5 novembre 2022 - Seul: la strage di Halloween è stata ricordata in una veglia di preghiera e in manifestazioni che hanno coinvolto anche altre città del Sud Corea e hanno chiesto le dimissioni del presidente Yoon Suk-yeol. Oggi era l’ultimo giorno di lutto nazionale per le 156 vittime della calca, molte delle quali giovanissime: la polizia e le autorità della capitale sono nel mirino delle indagini per le scarse misure di sicurezza e per il sospetto di avere ignorato le prime segnalazioni, ricevute già ore prima della tragedia.

Seul: migliaia di persone per commemorare la strage di Halloween
Seul: migliaia di persone per commemorare la strage di Halloween

Una strage annunciata

Le scuse del ministro degli Interni, il mea culpa del capo della polizia e i tabulati delle 11 chiamate d’emergenza arrivate ore prima del massacro e ignorate dalle forze dell’ordine hanno tracciato lo scenario di una strage annunciata.

La ricostruzione

Erano le 18.34 di sabato scorso quando una telefonata al 112, il numero d’emergenza della polizia sudcoreana, già segnalava l’estrema pericolosità del vicolo vicino all’Hotel Hamilton di Itaewon, sollecitando l’intervento degli agenti. Era quindi stata denunciata con largo anticipo la criticità dell’abnorme afflusso di gente e la calca che si andava formando.

"C'è panico, penso che resterò schiacciato"

Drammatiche le telefonate con le richieste di soccorso. "In quel vicolo (di 40 metri, con una strozzatura di 3,2 metri, trasformatosi poi nella trappola mortale, ndr), la gente che va su e giù sembra molto precaria. Le persone non possono scendere e gli altri continuano a essere spinti verso l’alto, sembra che la gente possa restare schiacciata da un momento all’altro. Sono appena uscito, c’è così tanta folla, penso sia necessario il controllo della polizia". L’ultima richiesta d’aiuto, delle 22.11, pochi minuti prima dell’inizio della strage, si concludeva con un drammatico presagio: "Penso che resterò schiacciato, c’è panico".