Giovedì 18 Aprile 2024

Fa sesso e muore durante viaggio d'affari. I giudici: è infortunio sul lavoro

Parigi, infarto in trasferta. La sentenza: "L’azienda deve risarcire la famiglia"

Sesso, foto generica

Sesso, foto generica

Parigi, 13 settembre 2019 - Una sentenza che resterà negli annali: morire facendo sesso nel corso di una trasferta di lavoro può essere considerato "un incidente sul lavoro". Lo hanno stabilito i giudici della Corte d’Appello di Parigi al termine di una controversia che ha suscitato polemiche e ilarità.  Il fattaccio risale al febbraio 2013, quando la ditta Tso, specializzata nella costruzione e manutenzione di binari delle Ferrovie francesi, decise di spedire alcuni suoi dipendenti in un cantiere del Loiret, nella zona di Orléans, a cento chilometri da Parigi. Del gruppetto faceva parte l’ingegner Xavier X., tecnico esperto di sistemi di sicurezza. La sera del 21 febbraio, terminato il turno di lavoro, Xavier incontrò una donna, la invitò a cena e se la portò in seguito nella sua camera d’albergo. L’eccitante serata lo fu probabilmente troppo: nel pieno dell’amplesso, infatti, l’intraprendente ingegnere rimase stroncato da un infarto. Celebrati i funerali, la moglie decise di chiedere all’azienda Tso un risarcimento per "infortunio sul lavoro": se suo marito fosse rimasto a Parigi, sostenne, non avrebbe vissuto quell’avventura extraconiugale e dunque non sarebbe morto. Perentoria la risposta della ditta: il decesso è avvenuto "al di fuori dall’orario di lavoro", e per di più "nel contesto di un’attività assolutamente privata". Nel dossier presentato dall’avvocato della ditta Tso è scritto che "il dipendente ha coscientemente interrotto il viaggio di lavoro per ragioni d’interesse personale indipendenti dal suo lavoro, nella fattispecie un rapporto adulterino con una sconosciuta. È stato l’atto sessuale – si conclude – a provocare la morte del salariato, non certo la missione lavorativa". 

L’avvocato della moglie di Xavier ha replicato definendo "l’atto sessuale un atto della vita corrente allo stesso titolo di una doccia, di una cena o di una visita al cantiere. Spetta all’azienda fornire la prova che il salariato ha interrotto la sua missione per dedicarsi a un’attività che le è del tutto estranea". Una tesi abbastanza stravagante, considerando i fatti, ma la Corte d’Appello l’ha accolta pienamente. Secondo la legge francese (articolo L 411-1 del codice di sicurezza sociale), un viaggio di lavoro comprende infatti non solo il tempo lavorato, ma anche il tempo del viaggio e quello del riposo per tutto il periodo della missione; comprende dunque – visto che il sesso fa parte della vita quotidiana – anche la notte "in cui il dipendente è stato costretto a rimanere lontano da casa", hanno spiegato i giudici.

In conseguenza della sentenza, i familiari di Xavier avranno diritto a un sussidio mensile pari all’80 per cento del suo ultimo stipendio, fino all’anno in cui sarebbe andato in pensione. La "morte felice", come la chiamano in Francia, ha colpito numerosi personaggi celebri in passato, primo fra tutti il presidente Félix Faure, stroncato da un infarto mentre era a letto con l’amante. Ma nessuno all’epoca ebbe il coraggio di parlare di "incidente sul lavoro".