Mercoledì 24 Aprile 2024

Scandalo Facebook, lascia il capo della sicurezza di Twitter

Michael Coates comunica la scelta con un tweet. Intanto potrebbero tirarsi indietro gli inserzionisti di Facebook Zuckerberg: "E' tutta colpa mia" La talpa: "C'era Bannon dietro Cambridge Analytica" Facebook, Trump e il caso Cambridge Analytica. Crollo in Borsa

I loghi di Twitter e Google

I loghi di Twitter e Google

San Francisco (California), 22 marzo 2018 - Lo scandalo Facebook, di cui Mark Zuckerberg ieri si è preso tutte le colpe, si estende e fa rotolare le prime teste. E così tra le compagnie della Silicon Valley alle prese con furti di dati e proliferazione di fake news e propaganda, è in atto una vera emorragia di responsabili della sicurezza

Nelle ultime ore ha annunciato il suo addio il vertici della sicurezza di Twitter, Michael Coates. Entrato nella società agli inizi del 2015, Coates ha usato proprio un tweet per annunciare che il suo tempo nel social "sta giungendo alla fine". Il manager ha spiegato che ora co-fonderà una startup di sicurezza. 

Qualcosa cambierà anche in casa Google, dove a lasciare sarà <strong>Michael Zalewski</strong>, <span>Information Security Engineer. Anche lui ha affidato a&nbsp;</span>Twitter poche parole per dire che<strong> dopo 11 anni lascerà </strong>l'azienda di Mountain View.&nbsp; Google e Twitter, seppur non toccati dall'ultimo scandalo, sono stati <strong>coinvolti insieme a Facebook nel Russiagate</strong>. Le loro piattaforme sono infatti state usate da una "fabbrica di troll" russa per fare propaganda e influenzare le elezioni presidenziali del 2016 che hanno visto vincere Donald Trump. Al momento le società si trovano quindi a dover scongiurare che una cosa analoga si ripeta per le elezioni di midterm che si terranno in Usa a novembre.</p> <p>I due addii arrivano proprio mentre&nbsp;Facebook smentisce la voce, riferita nei giorni scorsi dal New York Times, secondo cui il capo della sicurezza del social, Alex Stamos, avrebbe lasciato il suo ruolo e dovrebbe lasciare la società in agosto.&nbsp; Facebook in una nota riprende la smentita fatta dallo stesso Stamos via Twitter: "Nonostante le voci, sono ancora impegnato con il mio lavoro in&nbsp;Facebook. È vero che il mio ruolo è cambiato. Attualmente sto trascorrendo più tempo esplorando rischi di sicurezza emergenti e lavorando sulla sicurezza delle elezioni".</p><div id="inlettura-1"></div> <p>AVVISO DA LONDRA -&nbsp;"Zuckerberg si è scusato e ha detto che faranno cambiamenti, ma francamente non penso che questi cambiamenti siano sufficienti", ha detto il ministro per il Digitale e la Cultura britannico<strong>, Matt Hancock</strong>, a Bbc Radio. "Non dovrebbe <strong>spettare a un'azienda decidere</strong> quale sia l'equilibrio appropriato tra privacy, innovazione e l'uso dei dati. Le regole dovrebbero essere approvate dalla società nel suo complesso e stabilite dal parlamento", ha spiegato. "Questo è l'approccio che stiamo assumendo: le grandi aziende tecnologiche devono <strong>rispettare la legge</strong>, che stiamo rafforzando", ha aggiunto.</p> <p>MINACCIA INSERZIONISTI - In tutto ciò si profila un'altra minaccia incombente per Facebook: gli inserzionisti di Facebook <strong>potrebbero tirarsi indietro</strong>. In Gran Bretagna, l'Isba, l'associazione che raccoglie i principali inserzionisti britannici, incontrerà&nbsp;Facebook già&nbsp;questa settimana: se la società&nbsp;non fornirà&nbsp;<strong>garanzie adeguata sulla sicurezza</strong> dei dati degli utenti, gli inserzionisti potrebbero decidere di fare un passo indietro. "Non credo che stiano bluffando, eserciteranno una pressione reale - ha detto allla Bbc&nbsp;Radio il capo di M &amp; C Saatchi, <strong>David Kershaw</strong>&nbsp;-&nbsp;Penso che i clienti siano giunti a un punto, giustamente, in cui dicono che è&nbsp;troppo".</p> <div id="interlude"></div>