Embargo petrolio russo: slitta intesa Ue. Sanzioni alla Russia: stallo su sesto pacchetto

Gli ambasciatori dei 27 Paesi europei hanno provato a raggiungere un'intesa in vista del vertice straordinario dei leader dei 27 Paesi di lunedì, ma senza ottenere risultati

Il primo ministro ungherese Orban all'apertura dell'oleodotto dell'amicizia (Ansa)

Il primo ministro ungherese Orban all'apertura dell'oleodotto dell'amicizia (Ansa)

Roma, 29 maggio 2022 - Niente accordo europeo su embargo al petrolio russo e sesto pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca. Non è stata trovata la quadra sullo schema preparato dalla Commissione europea che prevedeva l'esenzione per il greggio proveniente dal ribattezzato 'Oleodotto dell'amicizia', che collega la Russia a Ungheria, Germania e Polonia. Di mezzo c'è sempre il veto dell'Ungheria che non ha accettato l'ultima concessione dell'Unione Europa.

In attesa del vertice straordinario di lunedì 30 maggio, gli ambasciatori dei 27 Paesi europei hanno provato a raggiungere un intesa-compromesso che facilitasse la discussione dei leader che aprirà la nuova settimana dell'Ue. Sul sesto pacchetto di sanzioni a Mosca l'intesa sembrava ormai raggiunta, con l'esenzione per l'oleodotto dell'amicizia che andava incontro alle richieste di Viktor Orban. Di fatto l'embargo al petrolio si applicherebbe solo al greggio proveniente via mare, sul quale l'azzeramento dell'import scatterebbe solo alla fine dell'anno. Ma sullo schema di intesa servirà un supplemento di riflessione. Anche i cosiddetti 'falchì anti-russi' (i paesi baltici su tutti) da tempo hanno mosso più di una critica ad un embargo soft che, politicamente, rischia di piegare Bruxelles alle richieste di Orban.

Sul sesto pacchetto di sanzioni, rispetto alle precedenti versioni qualche novità tuttavia c'è, e va incontro al premier Mario Draghi. Nel testo, infatti, si apre alla possibilità di introdurre un price cap temporaneo all'energia. "Il Consiglio europeo invita la Commissione a esplorare con i partner internazionali le modalità per frenare l'aumento dei prezzi dell'energia, compresa la fattibilità dell'introduzione di tetti ai prezzi temporanei", si legge nella bozza. Non solo. Il vertice europeo inviterà "la Commissione a proseguire rapidamente i lavori per l'ottimizzazione del funzionamento del mercato dell'energia elettrica europea in modo da resistere alla futura volatilità dei prezzi". Ed è in questo paragrafo che, Paesi come Italia, Spagna o Grecia, potrebbero intravedere una sia pur timida apertura al decoupling dei prezzi dell'elettricità da quelli del gas.

Il RePowerEu sarà uno dei temi cardine del summit. E si parlerà anche dei finanziamenti previsti dal piano e, soprattutto, dei criteri di ripartizione per i fondi che, - questa la proposta della Commissione - saranno gli stessi di quelli del Recovery. Ma sul punto diversi Paesi non sono d'accordo. E, il rischio scontro, anche sul dossier energia, è dietro l'angolo. I leader, invece, parleranno dell'Ucraina e del sostegno a Kiev nel corso della cena di lavoro di lunedì, alla quale interverrà anche Volodymyr Zelensky, in videocollegamento.