Bruxelles, 1 giugno 2022 - L'Ungheria non vuole sanzioni per il patriarca russo Kirill. Il nome del capo della Chiesa ortodossa russa non deve essere nella lista nera aggiornata dell'Ue. Il nuovo stop al sesto pacchetto di sanzioni alla Russia per l'invasione dell'Ucraina è sorto, si apprende da fonti europee, nel corso della riunione degli ambasciatori dei 27 convocata proprio per approvare le nuove sanzioni a Mosca.
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Sono sono iniziati contatti diplomatici con il governo ungherese, che ieri aveva già ottenuto un'esenzione dall'embargo per il petrolio importato via oleodotto (Non ha sbocchi sul mare). Ma alla fine la riunione degli ambasciatori dell'Ue si è chiusa senza la tanto attesa approvazione del sesto pacchetto di sanzioni, tra cui l'embargo al petrolio russo via mare. Ora sarà necessaria una nuova convocazione degli ambasciatori.
Il patriarca Kirill ha sempre benedetto l'invasione dell'Ucraina, e le teorie di Putin sulla sicurezza nazionale e la minaccia nazista, arrivando a difendere i militari russi responsabili delle atrocità a Bucha e nelle zone occupate
La Chiesa Cattolica, nonostante le vedute opposte, ha sempre tenuto la porta aperta al dialogo, e ora rispunta l'ipotesi di un incontro tra Papa Francesco e Kirill, a settembre in Kazakhstan. L'incontro, già prospettato nei mesi scorsi, era stato frenato proprio dalla chiesa di Mosca: "Né il luogo né la data di questo incontro sono stati ancora decisi".
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