Mercoledì 24 Aprile 2024

Santa Sofia, esplode la polemica. Turchia: "E' nostra, l'abbiamo conquistata"

Dura risposta alla Grecia, irritata dopo che Erdogan ha fatto recitare la preghiera islamica all'interno della ex basilica

Fuochi d'artificio a Santa Sofia (Ansa)

Fuochi d'artificio a Santa Sofia (Ansa)

Istanbul, 3 giugno 2020 - Scoppia il caso attorono a Santa Sofia, uno dei monumenti simbolo di Istanbul. Venerdì scorso, nell'anniversario della conquista ottomana di Costantinopoli, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto recitare la preghiera islamica all'interno della basilica, suscitando reazioni irritate sul piano internazionale. In particolare dalla Grecia, che non gradisce forzature su quella che da sempre considera un simbolo del cristianesimo ortodosso. E oggi Ankara risponde ad Atene, con toni tutt'altro che concilianti. "Santa Sofia è proprietà della Repubblica di Turchia ed è stata conquistata", dichiara ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu. Il monumento che svetta nel quartiere di Sultanahmet fu basilica per quasi un millennio e moschea dopo la presa ottomana della città nel 1453, finché nel 1935 Mustafa Kemal Ataturk la convertì allo status di museo.

Erdogan ha dato il via libera alla preghiera islamica venerdì scorso dopo 74 giorni e un intero Ramadan di astinenza causa coronavirus. Uno strappo che non è passato inosservato nel giorno in cui si ricordano i 567 anni dall'ingresso nel cuore della cristianità del sultano Maometto il Conquistatore. L'imam ha pronunciato all'interno di Santa Sofia - in videoconferenza - la Sura della Conquista, versetti ben precisi del Corano all'interno di un'intera giornata di celebrazioni, suggellata da gran finale coi fuochi d'artificio sul Corno d'Oro. 

E non è la prima volta che il leader di Ankara cala l'asso di Santa Sofia. Lo scorso anno, alla vigilia delle amministrative del 31 marzo, in cui subì poi una pesante sconfitta, aveva promesso di cambiarne lo "status", da museo a "moschea". Ma non aveva dato seguito alle provocazioni. 

Ora la nuova forzatura, che arriva nei giorni in cui la Turchia e Istanbul tentano la riapertura post-Covid. I via libera ai turisti a Santa Sofia e alla Moschea Blu sono giunti dopo quelli agli storici Gran Bazar - che non restava chiuso così a lungo da oltre 500 anni - e Bazar delle Spezie. La settimana scorsa hanno riaperto anche bar, caffè, ristoranti, parchi, spiagge e musei, riportando al lavoro milioni di operatori del settore ricreativo e turistico.