Giovedì 18 Aprile 2024

Georgia, l'ex presidente Saakashvili avvelenato in carcere

I legali lanciano l'allarme: è stato avvelenato con metalli pesanti e rischia di morire senza un trattamento adeguato

Manifestazione a Tblisi per Mikheil Saakashvili  (Ansa)

Manifestazione a Tblisi per Mikheil Saakashvili (Ansa)

Tbilisi, 5 dicembre 2022 - Mikheil Saakashvili avvelenato in carcere. L'ex presidente georgiano rischia di morire senza un trattamento adeguato contro un avvelenamento da metalli pesanti, fanno sapere  i suoi legali. 

Saakashvili, 54 anni, è in ospedale dallo scorso anno, quando aveva iniziato uno sciopero della fame, durato 50 giorni, per protestare contro la sua detenzione definita motivata politicamente.

Il tossicologo statunitense David Smith ha dichiarato che "i test hanno rivelato la presenza di metalli pesanti" e che i sintomi di Saakashvili "sono il risultato di un avvelenamento da metalli pesanti". Il medico Usa ritiene "con un ragionevole grado di certezza medica" che gli agenti tossici, tra cui mercurio e arsenico, siano stati usati contro Saakashvili dopo la sua incarcerazione.

Nel bollettino, che risale al 28 novembre, si accusa le autorità del carcere di aver fatto somministrare farmaci dannosi. Smith ha spiegato che l'"aumento del rischio di mortalità è imminente" senza un trattamento adeguato, "che sembra essere stato negato o non disponibile" in Georgia.

E' stato presidente della Georgia in due mandati distinti: dal 2004 al 2007 e di nuovo dal 2008 al 2013. Poi dal 2015 al 2016 è stato anche governatore della regione ucraina di Odessa. Ma nel dicembre 2014 fu privato della cittadinanza georgiana e nel luglio 2017 anche della cittadinanza ucraina, divenendo apolide. Gli fu restituita quella ucraina nel maggio 2019 da Zelensky.

Saakashvili in Georgia si era impegnato ad attuare riforme rapide per allineare il Paese, ancora invischiato in diffusa corruzione e inefficienza dei governi precedenti, alle democrazie liberali occidentali. Implementò rapide privatizzazioni, massicci licenziamenti nel settore pubblico per rinnovare la burocrazia statale e tolleranza zero alla corruzione. Nel 2008 esplosero le tensioni con l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud, due repubbliche che avevano combattuto guerre separatiste contro la Georgia negli anni '90, e che riportarono lo scontro con Tblisi nella Guerra dei cinque giorni nel 2008, dove intervenì anche la Russia di Putin. Inoltre Saakashvili pro-Nato e pro-UE dava fastidio a Mosca.

Nel 2012 i tanti cambiamenti contro il vecchio assetto portarono a un forte malcontento in Georgia e fu sconfitto alle elezioni.  A questo punto nel 2014 sposò la causa del movimento ucraino Euromaidan, come lui di orientamento filo europeista. Dopo un breve periodo negli Usa Saakashvili tornò in ucraina perché nel 2015 il nuovo presidente ucraino Petro Porošenko lo nominò governatore dell'oblast di Odessa, regione a maggioranza russofona confinante con la Moldavia. Scelta criticata da Mosca, in conflitto con l'ex presidente georgiano fin dalla seconda guerra in Ossezia del Sud. 

Ma lasciò l'incarico nel novembre 2016 in polemica con il presidente ucraino: i due si scambiarono accuse di corruzione, e ripartì per gli Stati Uniti. Nel frattempo Poroshenko lo privò anche della cittadinanza ucraina rendendolo di fatto un apolide. Inoltre non sarebbe potuto tornare neanche in Georgia, dove era stato condannato in contumacia per abuso di potere nel corso del suo mandato presidenziale. Nel maggio 2019 il nuovo presidente ucraino Volodymyr Zelensky gli ha riconcesso la cittadinanza ucraina, e gli ha affidato il ruolo di presidente del Comitato esecutivo del Consiglio nazionale ucraino per le riforme.

Ma Saakashvili il primo ottobre 2021 tornò nella sua Georgia, dove era ricercato, e dopo otto anni invitò i suoi seguaci a marciare sulla capitale, Tbilisi. Subito fu arrestato, e il presidente della Georgia Salome Zourabichvili dichiarò che "mai" perdonerà Saakashvili. Successivamente Saakashvili  annunciò il suo sciopero della fame. Si arriva così al 10 ottobre 2021, quando il suo medico personale lanciò l'allarme sulla sua salute e chiese alle autorità di trasferirlo in ospedale. Infine ottenne di essere all'ospedale militare di Gori per cure mediche e pose fine lo sciopero della fame. Dal 20 marzo 2022 Saakashvili rimane nella struttura penitenziaria n. 12 di Rustavi, dove però adesso sarebbe stato avvelenato.

Una prima denuncia di tracce di mercurio e arsenico nel corpo dell'ex presidente georgiano era già stata fatta dal suo avvocato alcuni giorni fa. Shalva Khachapuridze non era entrato nel merito di quanto rilevato dalle analisi dei medici stranieri, ma aveva sottolineato che a Saakashvili erano state diagnosticate oltre 30 patologie. "L'ex presidente ha perso 30 chili e ha sviluppato problemi di mobilità durante la detenzione".