Roma, 30 maggio 2025 - Mentre Vladimir Putin parla di negoziati per una tregua con l'Ucraina, le sue forze armate sfoderano un nuovo letale drone, il Dan-M, scagliato contro le città nemiche la mattina del 29 maggio per la prima volta.
Il nuovo mezzo UAV d'attacco è partito da un gruppo dell'esercito russo che opera in Crimea ed è stato intercettato grazie a un sistema missilistico di difesa mobile ucraino (Le forze di Kiev non rendono noto quanti ne sono passati), precipitando nel Mar Nero.

Diverse testate specialistiche, tra cui pravda.com e molte altre ucraine hanno interpellato lo specialista Serhii “Flash” Beskrestnov, consulente ucraino di radiotecnica militare e blogger tecnico, per avere chiarimenti sul nuovo drone d'attacco Dan-M. E Beskrestnov ha spiegato che questi droni sono in realtà nati come jet bersaglio per l'aviazione e i sistemi di difesa, e di origine sarebbero di colore rosso.
Ma la Russia li ha convertiti in UAV d'attacco, ridipingendoli perché troppo visibili, e dotandoli di testata esplosiva. Secondo l'esperto la stessa Ucraina fece un'operazione simile con i droni a reazione Strizh (Il Tupolev Tu-141 Strizh, tradotto in rondone, aeromobile a pilotaggio remoto da ricognizione a medio raggio sviluppato in Unione Sovietica alla fine degli anni sessanta dall'OKB-156 di Andrej Nikolaevič Tupolev, ndr) all'inizio dell'invasione e lo fece per parecchio tempo, vista la mancanza di missili da crociera e droni d'attacco a lungo raggio (Forniti dagli alleati col contagocce e con dei limiti di utilizzo, ndr).
Il drone Dan-M ha un'autonomia di volo di 25-40 minuti, e tocca la velocità di tra i 400 e i 750 km/h, salendo fino a nove chilometri di altitudine. Ma Beskrestnov, sempre ben informato ha accennato il fatto che i droni che più lo preoccupano, iniziati a utilizzare dalle forze russe, sono i UAV con guida a Intelligenza artificiale. Droni del tipo Geran-3, successore del Shahed-238, capace di volare a 600 km/h e con un'autonomia di oltre 2.500 chilometri.