Mercoledì 24 Aprile 2024

Ucraina, Roma cerca la tregua. Ma Mosca attacca: "In Italia campagna anti-russa"

Usa, Regno Unito e Ue discutono la piattaforma negoziale. Ma anche Kiev non è pronta al cessate il fuoco

La bandiera ucraina issata sull'acciaieria Azovstal in un museo di Kiev (Ansa)

La bandiera ucraina issata sull'acciaieria Azovstal in un museo di Kiev (Ansa)

Roma, 4 giugno 2022 - ​Usa, Gran Bretagna e Unione Europea discutono da giorni una possibile base negoziale da proporre all’Ucraina per giungere ad una ripresa della trattativa. Tra le ipotesi valutate anche il piano italiano in quattro punti.

In realtà l’Ucraina, forte degli aiuti occidentali, è convinta di migliorare da qui a fine estate le sue posizioni sul terreno, e non vuole trattare se non quando avrà riequilibrato almeno parzialmente la situazione. Il capo negoziatore ucraino e consigliere del presidente, Mykhailo Podolyak, è stato netto: "Non ha senso negoziare con la Russia, fino a quando le truppe di Mosca non saranno respinte il più possibile verso il confine. Finché non riceviamo le armi nella loro intera quantità, finché non rafforziamo le nostre posizioni, finché non respingiamo le forze russe il più lontano possibile fino ai confini dell’Ucraina, non ha senso intavolare negoziati", ha detto Podolyak ribadendo le posizioni espresse poco prima dal collega David Arakhamia. E poi c’è il problema della Russia.

«Il punto vero – ha osservato ieri il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio – è che come occidentali noi siamo lavorando come dal primo giorno per trovare un dialogo e un percorso di pace. È chiaro ed evidente però che noi di fronte abbiamo una Russia che continua ad intensificare i bombardamenti sul Donbass, che continua a bloccare il grano nei porti, che continua in questo momento a non dare nessun segnale di volere la pace". Mosca è anche molto irritata con Roma, che evidentemente considerava un po' il “ventre molle“ della Nato e nella quale aveva investito sia in rapporti con alcuni partiti sia nella creazione nei social media di uno zoccolo duro di troll filorussi. Scoperto il gioco, ora la Russia gioca il ruolo della vittima.

L’ambasciata russa in Italia denuncia "violazioni dei diritti dei cittadini russi" che vivono in Italia e "un’aperta campagna anti-russa da parte dei media italiani". La realtà, sostiene invece il Copasir, è opposta: è Mosca a tentare di intossicare la realtà informativa in Occidente. "Il Copasir si era già occupato della macchina di disinformazione e propaganda realizzata da Russia e Cina negli ultimi anni" osserva Adolfo Urso, presidente dell’organismo parlamentare, che ricorda come "la Commissione UE ha istituito una task force che in questi ha conteggiato oltre 13.800 fake news russe propalate nel nostro Paese e nella nostra comune casa europea".

Ormai è guerra informativa aperta e il ministero degli Esteri russo è in campo in denunciando "il tentativo dei media italiani di dipingere la missione umanitaria russa in Italia come un’operazione di spionaggio danneggia le relazioni tra Mosca e Roma". "In meno di due anni – dice nota del ministero degli Esteri russo – il nostro aiuto è stato dimenticato. Una linea di comportamento così servile e miope non solo danneggia le nostre relazioni bilaterali, ma dimostra anche la moralità di alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche e dei media italiani". Il riferimento alla “moralità“ fa temere ad alcuni addetti ai lavori che la Russia – secondo uno stile ben noto dei suoi apparati informativi – possa pubblicare informazioni riservate sui politici o giornalisti italiani “non amici“, tra quelle raccolte negli ultimi anni dal personale dell’intelligence russa in Italia.