Russia, un manuale segreto sulla mobilitazione. E i soldati diventano caramelle

Dopo le proteste e le fughe di massa, il Cremlino avrebbe redatto un documento su come parlare della mobilitazione parziale. Il panico "è colpa dei commissari"

Influencer russe su VKontakte (Twitter)

Influencer russe su VKontakte (Twitter)

Roma, 27 settembre 2022 - Dopo le proteste e la fuga di massa seguite all'annuncio della mobilitazione parziale, cresce la preoccupazione a Mosca. Per arginare l'ondata di voci allarmate e negative, il Cremlino ha emesso un manuale, rivolto principalmente ai media statali, su come parlare dell'argomento. Il sito indipendente russo Meduza ne avrebbe ottenuto una copia e ha riportato i punti chiave delle linee guida. Ma non sono solo i media statali a diffondere messaggi filoputiniani: sono apparsi diversi influencer sui social media russi che stanno cercando di minimizzare la mobilitazione, ad esempio paragonando i riservisti a caramelle

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"Panico è colpa dei commissari"

Il documento sottolinea che in passato la Russia ha vinto le guerre solo quando tutti i suoi cittadini credevano che si trattasse di una "guerra di popolo", e solo quando ognuno ha dato il proprio contributo. Dunque, secondo gli autori, l'obiettivo principale sarebbe "unire il popolo russo contro la minaccia della Nato". "La Russia non sta affatto combattendo contro l'Ucraina" - si legge nel documento - "sta combattendo contro la Nato. L'Occidente ha proibito a Kiev di negoziare, e stanno raccogliendo dati di intelligence per poi mandare l'esercito ucraino anche sul territorio russo". Secondo il Cremlino, l'alleanza atlantica intende "smembrare e saccheggiare" la Russia

Il manuale consiglia di ricorrere al discorso diretto il più possibile. Sono benvenuti i commenti degli abitanti delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk; ma solo quando esprimono "entusiasmo" e "gratitudine", riferendosi a Putin come un "protettore" che "ha risposto al richiamo dei cittadini". 

Tuttavia, mal che vada, il documento individua anche il capro espiatorio verso cui "reindirizzare" la rabbia dei cittadini. Secondo i propagandisti la colpa è, infatti, dei commissari dell'esercito, che "esagerano" per "entrare nelle grazie" dei loro superiori, invece di "concentrarsi sulla coscrizione dei soldati con esperienza". Alcuni media filoputiniani accusano certi commissari di comportarsi "come se fossero stati mandati da Kiev".

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Influencer russi a lavoro, #NientePanico

Le linee guida mettono in evidenza anche l'importanza di ripetere che la mobilitazione parziale dovrebbe riguardare solo l'1% della popolazione arruolabile. E gli influencer filoputiniani hanno iniziato a lavorare prontamente. Sui social russi, in particolare su VKontakte, sono apparsi diversi video con messaggi rassicuranti sulla mobilitazione, altri invece hanno scelto un tono più duro. Li ha raccolti il sito russo Mediazona. Tanti brevi filmati sono rivolti a "Ivan Ivanovich", il corrispondente russo di Mario Rossi, al cosiddetto 'uomo medio'. "Nessuno ha bisogno di te che non hai fatto un giorno di addestramento militare nella tua vita", "torna pure a bere il tuo caffè latte alla vaniglia, non ti vuole nessuno", così alcuni dei video. Altri stanno cercando di minimizzare la platea dei mobilitati. Ci sono diversi post, prevalentemente di ragazze, che paragonano i soldati mobilitati a caramelle. Le influencer pro-Cremlino, sotto l'hashtag #NientePanico (#безпаники), cercano di sottolineare quanto l'1% della popolazione arruolabile sia 'trascurabile', una fascia molto ristretta che riguarda pochi, e rigorosamente con esperienza militare precedente. Per dimostrare quanto sia un numero insignificante, prendono - ad esempio - una sola caramella da una confezione intera di dolcetti. "Vedete? È solo l'1%! Pensate alle caramelle, amici". La metafora è stata espressa anche con patatine fritte e trucchi nella borsa di una donna.