Mercoledì 24 Aprile 2024

Invoca il paradiso per la regina Elisabetta, arrestato a La Mecca

Yemenita mostra uno striscione chiedendo la salvezza per l'anima della sovrana: ma per i defunti non musulmani non si può fare. E ai pellegrini è vietato usare slogan

 Chiede il paradiso per Elisabetta, arrestato a La Mecca (foto Ansa/Twitter)

Chiede il paradiso per Elisabetta, arrestato a La Mecca (foto Ansa/Twitter)

Beirut, 13 settembre 2022 - Arrestato per aver chiesto "il paradiso" per la regina Elisabetta. Succede nella città santa di La Mecca, in Arabia Saudita, protagonista un uomo di nazionalità yemenita. Era giunto alla Mecca per chiedere che la sua anima fosse accolta in paradiso. Il suo arresto è avvenuto dopo la diffusione di un video circolato in maniera virale sui social network. Il filmato ha permesso di identificare l'uomo che aveva lui stesso ripreso la visita nel recinto sacro della città santa. Si era filmato mentre era intento nella Umra, il rito islamico noto come "piccolo pellegrinaggio", per distinguerlo dallo Haji, il pellegrinaggio annuale obbligatorio per ogni fedele musulmano.

Nelle immagini si vede l'uomo sollevare uno striscione con la scritta: "La Umra per l'anima della regina Elisabetta II, chiediamo a Dio di accoglierla in paradiso". L'esternazione è immediatamente finita sui social, innescando una lunga scia di commenti. Molti chiedevano l'arresto dell'uomo, dal momento che per legge i pellegrini nella città santa non possono portare striscioni o cantare slogan. È sì consentito eseguire la Umra per i defunti, ma il rituale non è applicabile a chi non è musulmano. Vedi la regina Elisabetta che, tra le altre cose, era a capo della Chiesa anglicana. La notizia viene riportata dai media sauditi che riferisce come  "le forze di sicurezza della Grande Moschea hanno arrestato ieri un residente di nazionalità yemenita, apparso in un video con uno striscione all'interno della Grande Moschea, violando le regole...Sono state prese misure legali contro l'uomo".