Giovedì 18 Aprile 2024

Recovery fund, svolta della Lega a Bruxelles: "Votiamo sì"

Gli europarlamentari del Carroccio: "La stagione dell'austerity è finalmente archiviata, si ridiscuteranno i vecchi parametri lacrime e sangue"

parlamento europeo, foto generica (Dire)

parlamento europeo, foto generica (Dire)

Bruxelles, 9 febbraio 2021 - Svolta della Lega in Europa: gli eurodeputati del Carroccio hanno deciso, oggi a Bruxelles, di votare a favore del Regolamento sullo Strumento europeo per la ripresa e la resilienza ("Recovery and Resilience Facility" - Rrf), il fondo da 672,5 miliardi di euro che è l'architrave del "Next Generation EU". A convincerli il fatto che "la stagione dell'austerity è finalmente archiviata". Il gruppo di Fratelli d'Italia è rimasto fede alla linea dell'astensione, innescando un duro scontro con il Movimento 5 stelle che invece aveva invitato tutte le forze italiane all'approvazione. 

In un comunicato gli europarlamentari leghisti Marco Zanni (presidente gruppo del gruppo sovranista Id) e Marco Campomenos (capo delegazione della Lega al Parlamento europeo) scrivono: "Preso atto dell'impegno sul fatto che non ci sarà alcun aumento della pressione fiscale, che la stagione dell'austerity è finalmente archiviata, che si ridiscuteranno i vecchi parametri lacrime e sangue e che si aprirà una stagione nuova per l'utilizzo dei fondi del Recovery, cogliamo l'occasione per riportare l'Italia nel ruolo di protagonista. Voteremo a favore del 'Recovery and Resilience Facility' per dare concretezza alla fase nuova che sta per iniziare".

Il voto del Parlamento europeo riguarda il Regolamento Rrf, che stabilisce tutte le condizioni che gli Stati membri dovranno rispettare nei loro piani nazionali per accedere ai fondi Ue (sovvenzioni e prestiti) loro assegnati nel Piano di recovery europeo, la "governance" dello strumento e i meccanismi di esborso. Il voto si svolge da remoto oggi e i risultati saranno comunicati domani mattina.   La decisione leghista risente del clima politico italiano, con Salvini che appoggia il governo Draghi, e fa seguito alla presa di posizione con cui Zanni ieri aveva difeso l'ex presidente della Bce e presidente del Consiglio incaricato in Italia dagli attacchi dell'eurodeputato tedesco Joerg Meuthen della Afd, che fa parte del suo stesso gruppo Id.  "Questo non è il momento delle polemiche, ma di lavorare per il bene dell'Italia e degli italiani. Se qualcuno all'estero critica il professor Draghi per aver difeso l'economia, il lavoro e la pace sociale europea, e quindi anche italiana, e non solo gli interessi tedeschi, questa per noi non sarebbe un'accusa, ma un titolo di merito", aveva affermato Zanni.  La svolta era comunque nell'aria: sempre ieri, fonti del Carroccio a Bruxelles avevano preparato il terreno, spiegando che "parlamentari, economisti e tecnici della Lega sono al lavoro in queste ore in vista del voto sul Recovery Fund", e che "la Lega, che si astenne sul documento" al voto in commissione europarlamentare "ai tempi del governo Conte, attende l'incontro col professor Draghi (che si è svolto oggi, ndr) prima di prendere la decisione definitiva". 

"Se invece dell'austerity praticata in passato si passasse a una fase di investimenti, di crescita e di rilancio economico, senza aumento di tasse ma liberando energie e risorse in ambito pubblico e privato, lo scenario cambierebbe completamente - concludevano i leghisti europei - Un conto era il silenzio del precedente governo, che non ha coinvolto nessuno nella stesura del Recovery, altro sarebbe un piano di investimenti, crescita e sviluppo condiviso col Paese, che permetta di superare le politiche di tagli e austerità che tanti danni hanno provocato".