Padre Georg: Ratzinger, le dimissioni e la stretta di Francesco sulla messa in latino

Il segretario personale di Benedetto XVI: "Lasciò perché non aveva più forza di guidare la Chiesa. Addolorato dalla decisione di Bergoglio"

Papa Ratzinger con Padre Georg (Ansa)

Papa Ratzinger con Padre Georg (Ansa)

Roma, 4 gennaio 2023 - Papa Ratzinger fu molto rattristato dalla stretta sulla messa in latino voluta da Francesco con il Motu Proprio 'Traditionis custodes' del 2021. Lo sostiene padre Georg Gaenswein in una intervista esclusiva a Die Tagespost. "Quello è stato un punto di svolta. Credo che Benedetto lo abbia letto con il dolore nel cuore", dice Gaenswein riferendosi all'atto con cui Bergoglio mise mano al motu proprio di Ratzinger "Summorum pontificum" del 2007. Perfino per le dimissioni, Ratzinger aveva scelto il latino. Perché "questa - disse - è la lingua della Chiesa". 

Georg Gaenswein è stato segretario personale di Ratzinger dal 2003, da prima quindi della sua elezione al soglio Pontificio nel 2005. Fu Benedetto XVI ad ordinarlo arcivescovo affidandogli la carica di Prefetto della Casa Pontificia, carica che Bergoglio gli ha riconfermato. Dopo la rinuncia al soglio pietrino del 2013, Gaenswein ha vissuto con Ratzinger a Castel Gandolfo prima e poi al Monastero Mater Ecclesiae, fino alla morte del papa emerito, il 31 dicembre 2022.

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Le ultime ore di Ratzinger. Il racconto di padre Georg

Delle dimissioni monsignor Georg ha parlato oggi ai media vaticani. Benedetto XVI ha lasciato il pontificato perché "non aveva più la forza di guidare la Chiesa" e "sbaglia" chi ancora cerca altro dietro quella scelta. "Questa stessa domanda, l'ho posta io stesso a lui in diverse situazioni dicendogli: 'Santo Padre, cercano una dietrologia sull'annuncio dell'11 febbraio dopo il concistoro. Cercano, cercano, cercano…'. Benedetto ha risposto: ''Chi non crede che ciò che ho detto è il vero motivo della rinuncia, non mi crederà nemmeno se dico adesso 'Credetemi, è così!''.

Georg sapeva prima degli altri. "Mi aveva preannunciato questa decisione", racconta. Ganswein ricorda anche di aver "cercato di dissuaderlo. Lui mi ha risposto con nettezza: ''Senta, non chiedo un suo parere, ma comunico una mia decisione. Pregata, sofferta, presa coram Deo'. C'è chi non crede o fa teorie, dicendo che avrebbe 'lasciato una parte ma mantenuto un'altra parte', eccetera: tutti quelli che dicono ciò fanno solo teorie su una parola o sull'altra e alla fin fine non si fidano di Benedetto, di ciò che ha detto. Questo è proprio un affronto contro di lui. Certo, ognuno ha la sua volontà, la sua libertà e può dire cose sensate o meno sensate. Ma la nuda verità è questa: non aveva più la forza di guidare la Chiesa, come ha detto in latino quel giorno. Io ho chiesto: 'Santo Padre, perché in latino?'. Ha risposto: 'Questa è la lingua della Chiesa'. Chi crede di trovare o di dover trovare qualche altro motivo, sbaglia. Il vero motivo l'ha comunicato lui. Amen".