Rashford, il gol più bello è contro la povertà. Dal governo britannico ecco 400 milioni

La campagna social promossa dall’attaccante del Manchester United ha unito anche le tifoserie rivali: "Grazie Marcus". Johnson lo ascolta e promette aiuti alle famiglie in difficoltà. Il bomber: "Voglio che i bimbi evitino un’infanzia difficile come la mia"

Marcus Rashford in azione contro l'Everton (Ansa)

Marcus Rashford in azione contro l'Everton (Ansa)

Il regalo di compleanno più atteso a Marcus Rashford è arrivato una settimana in ritardo, ma c’è davvero di che festeggiare. Il calciatore di colore del Manchester United, che il 31 ottobre ha compiuto 23 anni, si batte contro la povertà sfidando un governo spesso sordo; sabato, poco prima di Everton-United, ha ricevuto una telefonata dal premier Boris Johnson che lo informava di avere stanziato fuori bilancio 170 milioni di sterline (188 milioni di euro) per la refezione gratuita nelle scuole durante l’inverno. Un primo pacchetto che dovrebbe poi essere allargato – come il leader conservatore ha promesso all’attaccante dei Reds – ad altre misure a favore delle famiglie povere per tutto il 2021, ad esempio sussidi settimanali per l’acquisto di frutta e verdura fresca e aiuti per il pagamento delle bollette; in totale saranno disponibili 440 milioni di euro. "Vogliamo assicurarci – ha dichiarato il segretario al lavoro e alle pensioni, Therese Coffey - che le persone vulnerabili si sentano assistite e, soprattutto, che nessuno debba soffrire la fame o non essere in grado di pagare l’elettricità".

La campagna portata avanti da Rashford all’inizio della pandemia era stata più volte rallentata proprio dal governo Tory, ma la grande passione del calciatore e la pressione sempre maggiore dell’opinione pubblica hanno costretto Johnson a un’inversione di marcia piuttosto netta. Accolta con un tweet dal calciatore: "Ho avuto una bella conversazione con il Primo ministro, ora è il momento di collaborare".

Rashford – che ha avuto nel collega del City Raheem Sterling, giamaicano naturalizzato inglese, una valida spalla – ha colpito la regina Elisabetta, che l’ha nominato membro dell’Ordine dell’impero britannico. E ha unito le tifoserie: durante la partita con l’Everton – che lo United si è aggiudicata 3-1 – i tifosi di casa hanno esposto uno striscione ringraziando Marcus per quello che ha fatto. "Ho un ricordo molto forte della mia infanzia povera – ha detto Rashford – e quindi ora che ho la possibilità devo fare in modo che ai bambini non capiti ciò che è successo a me". Il calciatore è nato e cresciuto nel sobborgo operaio di Wythenshawe, nove chilometri dall’Old Trafford, lo stadio dov’è diventato grande.

Ieri il giovane campione, commentando la decisione del governo, ha indicato i prossimi obiettivi: "C’è ancora molto altro da fare per combattere le diseguaglianze e lo continueremo a proporre, ma intanto i passi compiuti oggi miglioreranno la vita di quasi 1,7 milioni di bambini nel Regno Unito nei prossimi 12 mesi, e questo può solo essere celebrato con soddisfazione. Dobbiamo lottare uniti anche per l’integrazione razziale: sentirci offesi negli stadi perché siamo di colore non è degno di un Paese civile". Rashford ha poi ringraziato i privati che da marzo a oggi "con il loro aiuto si sono sostituiti al governo" permettendo pasti ai più deboli.

L’attaccante inglese non è unico nei gesti di solidarietà in questo periodo difficile: Cristiano Ronaldo ha concesso i suoi hotel in Portogallo come centri per la quarantena e ha regalato 35 posti di terapia intensiva a ospedali di Lisbona e Porto, oltre a pagare delicate operazioni a bambini di famiglie indigenti. Spesso la beneficenza personale è fatta senza clamori, ma si sa come Francesco Totti sia sempre in primo piano in tutte le attività benefiche.