Putin all'Occidente: "Le sanzioni come una dichiarazione di guerra". La Rai lascia Mosca

Il presidente russo: "La no fly zone sarà considerata partecipazione a un conflitto armato"

Mosca, 5 marzo 2022 - Le sanzioni contro la Russia sono “simili a una dichiarazione di guerra. Ma, grazie a Dio, non si è ancora arrivati a questo, e penso che i nostri cosiddetti “partner” abbiano una comprensione di ciò che questo minaccia, nonostante le loro affermazioni sconsiderate, come ad esempio da parte del ministero degli Esteri britannico”. Nel fine settimana che doveva segnare una tregua e l'apertura dei corridoi umanitari, mentre il mondo si misura con il terrore nucleare, il presidente russo Vladimir Putin torna a parlare.

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Nelle stesse ore la Rai decide di sospendere i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa, in seguito all’approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità. Nel frattempo, hanno lasciato Mosca anche Bbc, Bloomberg, Cnn e Abc.

Il presidente russo Vladimir Putin
Il presidente russo Vladimir Putin

Putin innervosito dalle sanzioni: "Non peggiorate la situazione". Ue: "Sempre più severe"

Putin parla dell'invasione dell'Ucraina come di "operazione in Ucraina", bandita la parola guerra. Accusa: "Il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini". Ribadisce:  “Sentiamo dire che è necessario creare una no-fly zone sul territorio dell’Ucraina. È impossibile farlo dal territorio dell’Ucraina, è possibile solo dal territorio di alcuni stati vicini. Ma qualsiasi movimento in questa direzione sarà da noi considerato come partecipazione al conflitto armato del Paese dal cui territorio verranno create minacce ai nostri militari. Li considereremo immediatamente come partecipanti al conflitto. E non importa di quali organizzazioni siano membri”. Per una volta, il presidente Putin e il segretario generale dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, sembrano d'accordo. Stoltenberg ha ribadito anche ieri, nonostante le pressanti richieste del presidente ucraino Zelensky: “Gli alleati concordano sul fatto che non dovremmo avere aerei della Nato che operano nello spazio aereo ucraino o truppe della Nato sul territorio ucraino”.  Putin minaccia un'altra volta: "Se Kiev entra nella Nato sarà scontro tra la Russia e l’alleanza”.

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Ma sono le sanzioni economiche a innervosire in particolare lo zar. Che anche ieri aveva lanciato un avvertimento: non peggiorate la situazione. Pronta la risposta della Ue che ha assicurato: se non si ferma, ne arriveranno altre. 

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Sulle sorti della guerra Putin rimarca: “Tutto sta procedendo secondo i piani in Ucraina”. Poi aggiunge: "Non ho dubbi che l’esercito russo raggiungerà tutti i suoi obiettivi”. Ancora:  “Sono state distrutte quasi tutte le infrastrutture militari dell’Ucraina e l’eliminazione della difesa aerea è stata praticamente completata”. Infine, forse rivolto ai tanti russi che stanno fuggendo in Finlandia: "Non è in programma l’introduzione di disposizioni speciali sul territorio della Federazione Russa”. Insomma niente legge marziale. Per ora.

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