Venerdì 11 Luglio 2025
REDAZIONE ESTERI

La visione di Putin: “Non voglio la caduta di Kiev, ma russi e ucraini un unico popolo”. E non esclude la conquista anche di Sumy

Il presidente russo ha parlato al Forum economico di San Pietroburgo. “Dove mette piede un soldato russo, quello è nostro". Poi minaccia Kiev: una ‘bomba sporca sul territorio russo “sarebbe il suo ultimo errore”. Lo zar oggi vede in corso un cambiamento che porterà a un sistema mondiale multipolare, come mostrano i conflitti in corso

La visione di Putin: “Non voglio la caduta di Kiev, ma russi e ucraini un unico popolo”. E non esclude la conquista anche di Sumy

Mosca, 20 giugno 2025 - Il presidente russo Vladimir Putin oggi ha parlato di Ucraina e Russia al Forum economico di San Pietroburgo. Lo zar ha affermato che "la Russia non sta cercando la capitolazione dall'Ucraina, insiste sul riconoscimento della realtà consolidate sul campo", cioè il terreno conquistato fino ad oggi. Ma poi rispondendo a una domanda, svela il suo vero pensiero: "I russi e gli ucraini sono un unico popolo, e in questo senso tutta l'Ucraina è nostra". Quindi ha ricordato che "dove mette piede un soldato russo, quello è nostro", spiegando che "non si tratta di un proverbio, né di una parabola, ma di una vecchia regola".

Il presidente russo Vladimir Putin al Forum economico di San Pietroburgo
Il presidente russo Vladimir Putin al Forum economico di San Pietroburgo

Quindi per lo zar la pace è possibile, se Kiev accettasse di rinunciare alle zone finite in mano ai russi ha affermato, rispondendo alla domanda fino a dove si spingeranno le truppe di Mosca in Ucraina. Il fatto è che lo stesso Putin non sa dove fermarsi, infatti ha dichiarato che tra gli obiettivi dell'Armata non ci sarebbe la città di Sumy ("Non puntiamo a prendere Sumy"), salvo poi aggiungere che "tale possibilità non è da escludere", riporta Ria Novosti, per avere la famosa fascia di sicurezza per impedire i bombardamenti ucraini sul territorio russo.

Il numero uno del Cremlino ha quindi assicurato che la Russia "non mette in discussione il diritto dell'ucraina all'indipendenza e alla sovranità". Sottolineando però che il mondo sta cambiando davanti alle crisi e ai conflitti regionali e oggi "questo è visibile in Medio Oriente". Secondo il presidente russo non si può non vedere il cambiamento in corso: "Si tratta di cambiamenti tettonici nell'economia e nella demografia globale, comprese le dinamiche della crescita demografica del pianeta; contraddizioni sociali e geopolitiche che si manifestano attraverso crisi, conflitti regionali che si riaccendono rapidamente con rinnovato vigore. Lo vediamo, purtroppo, oggi in Medio Oriente".

E crisi e conflitti nascono perché il mondo ora ha bisogno di un ordine mondiale multipolare. "Innanzitutto, ci impegniamo affinché lo sviluppo del mondo sia equilibrato, affinché risponda agli interessi del maggior numero possibile di paesi e affinché si consolidi un ordine multipolare, un sistema mondiale multipolare, in cui i partecipanti alla comunità internazionale possano raggiungere accordi, sviluppare strumenti che permettano di trovare soluzioni anche nelle condizioni più complesse", ha detto il leader russo.

"Un nuovo modello di sviluppo" non basato sulle "regole del neo-colonialismo", è la visione futura dello zar: "È necessario un fondamentale nuovo modello di sviluppo. Uno che non sia basato sulle regole del neo-colonialismo, in cui il cosiddetto 'miliardo d'oro' (è la popolazione dei Paesi occidentali più sviluppati) estrae risorse dagli altri Paesi e serve gli interessi di un ristretto circolo di cosiddette élite".

Per l'ex ufficiale del Kgb nel mondo oggi la distinzione tra il complesso militare-industriale (MIC) e i settori civili dell'economia si sta riducendo sempre di più. "Nel mondo moderno, la separazione tra il complesso militare-industriale e il settore civile dell'economia è sempre più sottile. In alcuni Paesi, non c'è alcuna differenza", ha affermato Putin.

Putin ha parlato di tregua, e di negoziati, ma anche dell'intenzione di modernizzare le proprie installazioni ed equipaggiamento militari. "Utilizzeremo una nuova base tecnologica per aumentare la capacità di combattimento delle Forze armate russe, modernizzare l'infrastruttura militare e dotarle di tecnologie, armi ed equipaggiamenti all'avanguardia, che hanno dimostrato la loro efficacia in combattimento", ha affermato.

E a proposito ha minacciato Kiev riguardo l'ipotesi di usare una "bomba sporca" sul territorio russo, mossa che sarebbe "il suo ultimo errore". Rispondendo a una domanda il leader del Cremlino ha spiegato con toni minacciosi: "Sarebbe un errore colossale da parte di quelli che chiamiamo neonazisti sul territorio dell'odierna Ucraina, forse il loro ultimo errore", sottolineando come la Russia "risponda sempre in modo speculare a tutte le minacce". Poi frena: "Grazie a Dio, non abbiamo alcuna conferma di intenzioni di questo genere, ma partiamo dal presupposto che qualcuno possa avere simili idee nella sua immaginazione malata".

Infine ha ammesso di essere al corrente del "rischio di stagnazione o addirittura di recessione per la Russia", come denunciato dal ministro dello sviluppo economico. Quindi ha sottolineato: "Non si può consentire che accada un tale scenario per nessuna circostanza", e ha aggiunto "si possono trovare soluzioni accettabili sia per l'Iran che per Israele per risolvere il conflitto".